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Calcio umbro in lutto, è morto Lanfranco Chinea, il re dei direttori sportivi

 chinea

Aveva 87 anni, originario di Valfabbrica, vinse otto campionati

Luca Mercadini
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Se n'è andato anche Lanfranco Chinea, uno degli ultimi leoni del calcio umbro. Ha lasciato, questa mattina, il mondo dello sport regionale che lo ha visto protagonista per almeno 70 anni. Originario di Valfabbrica è stato un punto di riferimento costante del pallone umbro dove ha vinto otto campionati nella sua lunga carriera iniziata da giocatore, proseguita da allenatore per poi trasformarsi nella specialità di casa Chinea: il ruolo di direttore sportivo. A fine carriera con il Gualdo in serie C è stato anche team manager, uomo di fiducia e consulente dell'indimenticabile Barberini presidentissimo della squadra biancorossa dei miracoli. Ma Lanfranco Chinea ha vinto un po' ovunque. Da direttore sportivo le sue imprese più celebri.

 

Con il Nocera Umbra di Panu che ha avuto in panchina Scaia ha raggiunto le vette più alte del calcio rossoblu fino alla serie D. Nel 1977 vinceva l'Eccellenza a Gubbio, poi i trionfi ripetuti a Foligno, Spoleto e nelle vette più alte del calcio di Valfabbrica, il suo paese, non poteva certo mancare. In Umbria se c'era una squadra che voleva vincere il primo a essere chiamato era Lanfranco Chinea. Il quale iniziò, però, dopo l'esperienza da giocatore, come tecnico. Alla guida della rappresentativa umbra vinse il Torneo delle Regioni lanciando Fabrizio Ravanelli. A Foligno spinse per Federico Cherubini manager. Non c'è stato calciatore migliore della regione che non sia passato per le sue mani. Per questo stamattina se n'è andato un uomo simbolo del nostro calcio. Aveva 87 anni, i funerali domani nella sua Valfabbrica alle 15. L'Umbria perde un punto di riferimento anche a livello nazionale. E chissà mai se lo ritroverà.