
Sir volley, Anastasi un po' Virgilio, un po' Ancelotti

Il tecnico mantovano ha paragonato Perugia al Real Madrid
Un po’ Virgilio (per le sue origini mantovane), un po’ Ancelotti viste le prime parole di Anastasi (“La Sir è come il Real Madrid e Sirci è il Florentino Perez del volley”). Coach ci dica, quale dei due? “Intanto vi ringrazio per gli accostamenti a dir poco illustri. Certamente mi piacerebbe seguire le orme di Carletto, anche lui come me tecnico della pianura padana (è del Reggiano, ndr). Con Guardiola e Mourinho penso sia l’allenatore più vincente. Vorrei fare qualcosa di importante qui a Perugia dove c’è un seguito di tifosi numeroso e molto passionale”.
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Ma non sarà facile, visto anche cosa accaduto lo scorso anno. “I giocatori importanti fanno la differenza e spostano gli equilibri. La Sir si è trovata con Leon a mezzo servizio nel momento topico della stagione. Io dico che bisogna guardare al mondo dell’Nba e pensare che la stagione regolare è un bluff. Meglio tenere a riposo qualche giocatore e perdere qualche partita in quel periodo e arrivare pronti ai play off. Il volley è uno sport da play off e da eventi (Coppa Italia, Supercoppa ecc), in questi momenti dobbiamo essere al top a costo di qualche sacrificio prima o dopo. Per fortuna da quest’anno il primo posto in regular season non vale più la partecipazione in Champions. Sono d’accordo con questa regola e aggiungo che va fatta una riflessione su questo aspetto per decidere come impostare la preparazione”.
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In Italia dopo 15 anni. Che effetto fa? “Sono consapevole dell’importanza della sfida. Tornare è un piacere ma non una priorità perché stavo in Polonia dove il volley è il primo sport. Ma tornare e andare a Perugia è un’altra cosa. La Sir è ormai un top club a livello mondiale e negli anni ha acquistato una credibilità enorme a livello internazionale. Per questo dico che è come essere al Real Madrid”.
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