
Morto Pierluigi Frosio, il capitano del Perugia dei miracoli

Addio a Pierluigi Frosio, capitano del Perugia dei miracoli, quello dell'imbattibilità in Serie A, capace di sfiorare la vittoria dello scudetto facendo sognare una città intera. Frosio, 73 anni, è morto dopo aver lottato con una grave malattia. Ricoverato da alcune settimane all'ospedale di Monza, le sue condizioni si erano aggravate proprio negli ultimi giorni. "Sei stato e sarai sempre il mio eroe. Ciao papà" il saluto sui social del figlio Alex - cresciuto proprio in Umbria - ora giornalista de La Gazzetta dello Sport.
Sei stato e sarai sempre il mio eroe. Ciao papà
— Alex Frosio (@alexfrosio) February 20, 2022
Frosio - soprannominato il Colonello dal presidentissimo D'Attoma - rappresenta la storia del club biancorosso: dieci le stagioni giocate con il Grifo sul petto, secondo calciatore di tutti i tempi come presenze (323, di cui 170 in A rappresentano il record assoluto nel club), capitano e leader della squadra che - dopo la vittoria della Serie B nel 1975 - fece tremare le grandi del calcio italiano andando a un passo dalla conquista della Serie A nel 1979. Difensore, fu uno dei primi a interpretare il ruolo di libero in chiave moderna grazie a un'intuizione di Ilario Castagner. Appesi gli scarpini al chiodo iniziò proprio a Perugia, nel settore giovanile, la carriera da tecnico. Firmò la promozione del Monza di Galliani e Marotta in Serie B, allenò l'Atalanta in A, vinse un campionato di C2 con il Novara e a fine degli anni Novanta chiuse con un triennio a Monza in Serie B. Negli anni Duemila fu anche un brillante commentatore televisivo.
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Legatissimo alla città di Perugia, appena qualche mese fa era stato in città insieme al figlio per una serata a San Sisto in cui si parlò degli anni del suo Grifo. E anche in quella occasione i tifosi lo avevano omaggiato con un striscione.
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