
Lazio, caso tamponi: 7 mesi di inibizione a Lotito e 150 mila euro di multa al club

Caso tamponi Lazio. Sette mesi di inibizione a Claudio Lotito, 12 ai medici sociali Rodia e Pulcini, e 150 mila euro di multa alla Lazio: è questa la sentenza pronunciata nel pomeriggio del 26 marzo dal Tribunale federale nazionale sui casi di violazione dei protocolli Covid. Il Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare presieduto da Cesare Mastrocola ha accolto il deferimento del Procuratore Federale nei limiti di cui in motivazione, sanzionando la Lazio con un’ammenda di 150mila euro. La società era stata deferita per la violazione delle norme federali e la mancata osservanza dei protocolli sanitari vigenti. Il Tfn ha inoltre inflitto 7 mesi di inibizione al presidente della società Claudio Lotito e 12 mesi di inibizione ai medici sociali Ivo Pulcini e Fabio Rodia.
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Nessun punto di penalizzazione, dunque, per il club biancoceleste. Sei erano i capi di imputazione ai danni della Lazio per presunte violazioni del protocollo Figc anti Covid. Tuttavia la sentenza soft è arrivata perché la norma sanzionatoria del protocollo stesso, che modificava il codice di giustizia sportiva, non è mai stata approvato dal Coni. Ha pesato anche il parere del professor Pregliasco, le cui conclusioni - presenti nella memoria difensiva depositata dal legale biancoceleste, Gian Michele Gentile - escludevano "manchevolezze ascrivibili alla Lazio" sui fatti contestati.
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All'inizio del processo alle 11 del 26 marzo era stata respinta la richiesta del Torino di essere ammesso come parte interessata (in relazione alla presenza di Immobile nella partita con la Lazio del 1° novembre). Poi il dibattimento e la sentenza, con sospiro di sollievo per la squadra di Inzaghi, impegnata nella corsa Champions. "Come ci muoveremo sui mesi di inibizione per Lotito? Non ho fatto subordinate, non ho detto 13 mesi sono troppi e facciamo sei. Siamo convinti che non spetta nulla. Da quello che si è capito stamattina si andrà sicuramente al Collegio di Garanzia. Non finisce qui. La procura è con il coltello tra i denti'. ha detto l'avvocato della Lazio, Gian Michele Gentile.
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