
Grasselli, a Perugia c'è una famiglia che vive di tennis

Prima i risultati di papà e mamma, ora il figlio Valentino secondo al Lemon Bowl Under 10
Papà e mamma erano due regolaristi che non mollavano un punto, Valentino invece no. “E’ tutto l’opposto”, racconta papà Andrea. “Il mio gioco si basa sul servizio e sul dritto. Il dritto lo sento ed è il mio punto di forza” conferma Valentino Grasselli, con spiccato accento perugino e con la grande simpatia che lo contraddistingue. I più attenti dicono che il portacolori dello Junior Perugia nato il 15 luglio del 2011, ha già anche una spiccata personalità. “Mi ispiro a Sinner”, ha dichiarato durante la sua avventura al Lemon Bowl che ha chiuso portando a casa la medaglia d’argento nella categoria Under 10. Ma anche quando si parla del futuro, non si tira indietro. “Vorrei diventare un giocatore Atp, magari entrare nelle prime 300 posizioni” e così battere anche papà Andrea che in carriera ha toccato quota 623.
MAMMA E PAPA'
Intanto, però, deve allenarsi bene per raggiungere mamma Valeria Mancini, che ha vinto il Lemon Bowl nel 1990, nella categoria Under 14. Insomma, quando si dice famiglia Grasselli, si dice tennis. “La nostra vita è legata al tennis”, racconta Andrea classe 1976, “Io ho cominciato a Colombella a otto anni vedendo giocare mio fratello. Poi sono passato allo Junior. A 14 anni sono entrato nell’accademia delle Pleiadi a Torino con Caratti, Furlan e poi sono arrivati anche Camporese e Lubjcic. Dalle Pleiadi, poi sono passato al Tc Genova. Quindi è cominciata la mia carriera nei tornei Itf. Nel 2000 sono tornato in Umbria e ho cominciato a insegnare al Tc Perugia. Nel 2003 è partita l’avventura con Matilde Paoletti, quando ancora aveva 4 anni, ma già con una grande predisposizione per il tennis. Col Tc Perugia abbiamo fatto bene in A2, sfiorando anche la promozione e lì sono rimasto per 15 anni, per poi tornare allo Junior, da dove ero partito, prima come maestro (portando con sé anche Matilde Paoletti che intanto aveva già vinto 4 Lemon Bowl e molto altro, ndr) e poi insieme a Roberto Tarpani, Stefano Lillacci e Francesco Vazzana, abbiamo rilevato la gestione da Poppy Vinti”.
DIVERTIRSI
E nel frattempo è arrivato anche Valentino sul campo. “Anche Valentino, come Matilde, ha cominciato a quattro anni. Vive il circolo”, sottolinea Andrea, “ha predisposizione per lo sport e per l’attività fisica. Io con lui ho un buon rapporto e facciamo tante altre cose insieme, giochiamo insieme, perché adesso si deve soprattutto divertire, non deve diventare un giocatore di tennis oggi. Con lui hanno fatto un grande lavoro soprattutto Stefano e Francesco nelle lezioni di minitennis, l’impostazione del dritto è merito loro. Mi fa piacere che sia un bambino solare e che abbia tanta voglia di socialità. Non si perde una settimana di campus dove si fanno tante altre attività ludiche. Per diventare un giocatore di tennis c’è tempo. Magari di una passione se ne fa un lavoro, ma adesso non deve essere una priorità”.