
Perugia, Pochesci conferma: dopo Vano arriva anche Biasci

L'allenatore del Carpi: "La trattativa c'è e il giocatore può partire"
“Quel matrimonio probabilmente si farà”. Sandro Pochesci, il tecnico del Carpi, sulla trattativa tra il suo club e il Perugia per il passaggio in biancorosso del 27enne centravanti toscano Tommaso Biasci (è di San Giuliano Terme) non fa melina.
“So ormai da giorni di questa trattativa - conferma - i due club si sono parlati e la cosa potrebbe concludersi”.
Lei non è molto d’accordo, e non potrebbe essere altrimenti, vero?
“Sarebbe sorprendente se lo fossi. Tommaso è un attaccante molto forte. Il capri è la squadra più giovane del girone e se perdiamo anche lui…”.
E quindi?
“Sono aziendalista da sempre e questo tipo di decisioni non mi competono. Però ho il dovere di difendere il potenziale tecnico della squadra ed è chiaro che mi aspetto un’entrata importante”.
Insomma una contropartita di pari valore. Del tipo? Quali attaccanti vorrebbe al posto di Biasci?
“Nel girone B della serie C ci sono tanti attaccanti forti, e glielo dico convinto. Le faccio due nomi di calciatori che mi piacerebbe allenare: Vano del Mantova (che però andrà pure lui al Perugia) e Barbuti del Fano, elementi di sicuro valore che non so spiegarmi come abbiamo fatto, finora, a trovare poco spazio nei loro club”.
“Ma ce ne sono anche altri molto forti, con caratteristiche importanti - riprende Pochesci - tra questi Juanito Gomez del Gubbio che proprio io ho tenuto a battesimo al suo primo anno nel calcio italiano a Ferentino in Serie D nella stagione 2004-2005 e l’anno dopo andò alla Triestina in Serie B”.
Biasci che attaccante è?
“È molto forte. Per caratteristiche e qualità meriterebbe di andare subito a giocare in Serie B”.
Quest’anno finora è andato a rete 6 volte in 15 partite (0,40) e ha fatto 2 assist (contro Cesena e Triestina). Pochesci finora lo ha utilizzato come punta centrale in 5 partite (Arezzo, Cesena, Fermana, Modena e Gubbio), seconda punta negli altri dieci incontri che ha giocato. Potrebbe anche accadere che non debba più pensare lui a come utilizzarlo.