
Allarme B e Lega Pro, tanti soldi in meno ai club

La notizia non è certo di quelle che fanno stare tranquilli. Perché la riforma introdotta dal decreto fiscale cambia le carte nella tavola del calcio di serie B e Lega Pro, mettendo da parte la cosidetta mutualità. Istituita nel 2008 col decreto Melandri si tratta di un contributo a carico del campionato di serie A pari al 10% dei ricavi provenienti dai diritti tv a favore delle squadre professionistiche di serie B e Lega Pro. Una parte, pari al 4%, era destinata alla mutualità generale (sviluppo dei settori giovanili e sostegno degli investimenti per la sicurezza degli impianti sportivi). Il restante 6% poteva, al contrario, essere utilizzato anche a copertura dei costi di gestione. Parliamo di cifre importanti, non certo di noccioline. Moneta fresca parte integrante dei bilanci di tutti (o quasi) i club di serie B, nell'ambito, per l'appunto del principio mutualistico. Ovvero: la massima serie che dispone di cifre notevoli deve fornire adeguato aiuto alle categorie professionistiche inferiori nell'ambito del sistema di interscambio fondato su promozioni e retrocessioni. Ora, però, con la riforma introdotta dal decreto fiscale, collegato alla legge di stabilità, viene abolita la mutualità pari al 6% e rimane in vigore solo quella generale; quindi l'intero contributo che rimane del 10% deve essere destinato esclusivamente alle infrastrutture e allo sviluppo del settore giovanile "previa rendicontazione". La conseguenza più immediata è semplice: con l'introduzione del nuovo meccanismo verranno a mancare nelle casse di ciascuna società di serie B qualcosa come 1 milione e 800mila euro (il calcolo è dell'agenzia LM&Partners s.r.l.s.) visto che l'ammontare complessivo del contributo del 6% per la serie B era pari a 40milioni di euro che rappresenta poco meno del 20% dei ricavi medi di ogni singola società di B (circa 9 milioni). A cascata il taglio nella categoria inferiore, quella della Lega Pro. Quindi, in un sistema calcio già in evidente difficoltà, il rischio è quello di un vero e proprio crac con tanti club in più in forte crisi economica.