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Gubbio tra mercato, una grande classifica e il caso Narciso

magi

Luca Mercadini
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Iniziamo dalla rimonta del Druso. Dal 2-2 finale che, per come si erano messe le cose, è oro colato anche se il risultato non fa una grinza. Il pari rabbioso strappato a Bolzano dopo un primo tempo shock equivale alla seconda rimonta stagionale dopo l'1-2 di Bergamo contro l'Albinoleffe (con Rinaldi determinante in entrambi i casi). E quando si recuperano gare così significa che la squadra ha spina dorsale e grinta da vendere. Per la verità, nulla di nuovo, semmai un'ulteriore conferma di quanto si sapeva. Come conferme importanti arrivano da Candellone, probabilmente il giovane più interessante della nidiata giunta in rossoblù. Al di là della quinta marcatura stagionale (cosa comunque da non trascurare) il giovanotto scuola Toro ha dimostrato di saperci fare anche partendo dalla panchina e dalle parti di Bolzano se lo ricorderanno per un pezzo vista la rete decisiva realizzata pure nella gara d'andata al Barbetti (sempre da subentrato). Poi ci sono le note meno liete. A cominciare da un nuovo gol subito su palla inattiva e nel cuore dell'area di rigore. Un film già visto. Con il Padova, la Reggiana, a Parma. Un po' troppi casi, un pizzico di cattiveria e attenzione in più avrebbe potuto portare qualche punticino in più e rendere sfarzosa una classifica già da urlo. Come uno scatto in su ci si attendeva dalle prestazioni di un portiere di esperienza come Narciso tornato di nuovo al centro della polemica dopo la non felice prova di Bolzano e il battibecco finale con la tifoseria giunta in terra altoatesina. A cui ha fatto seguito l'intervento scomposto di Magi nel dopo gara. Tecnico di valore, destinato a una carriera luminosa e artefice della rinascita rossoblù, ma che a volte si perde nei tortuosi canyon di post partita convulsi. E ora? Tocca al mercato, ma prima vanno delineati gli obiettivi. Va capito cosa davvero si vuol fare. Perché la salvezza - e diventa stucchevole parlarne ancora - è cosa fatta da un pezzo e i play off allargati non dovrebbero essere un problema. Semmai c'è da chiarire se la stagione possa essere ingentilita con qualcosa di più importante, magari anche in chiave futura. Ecco, questo sarebbe davvero un bel segnale. Di programmazione e pianificazione guardando già alla prossima stagione. Perché le basi ci sono e sono di livello, adornare l'albero maestro con qualche gioiello non potrebbe che fare bene. E magari riportare quell'entusiasmo oggi latente a fronte di un campionato (al contrario) di notevole pregio...