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Gubbio, Giammarioli: "Sarà una C molto povera e i procuratori..."

Luca Mercadini
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Giammarioli, direttore sportivo del Gubbio è costretto a casa, come tutti, ma non si è mai fermato. Ha sempre lavorato visionando decine di calciatori. “Avevo i video caricati su una banca dati - dice - e ho sfruttato questo stop per guardarli e per analizzare le varie caratteristiche di ognuno di loro”. Ci sono elementi interessanti? “Alcuni spiccano, sono di prospettiva”. Con i campionati fermi, con i continui slittamenti sulla presunte date per ricominciare un minimo d'attività, ritiene plausibile l'ipotesi, come dicevamo prima, che i campionati possano considerarsi conclusi? “Non possiamo prevedere il futuro, ma l'impressione è che serviranno tempi ancora lunghi per ricominciare a parlare di calcio giocato. Ma questo, e ci tengo a precisarlo nonostante io sia uomo di calcio, è il problema minore. Quello che conta davvero è la salute”. “E noi siamo anche fortunati - aggiunge - perché qui in Umbria i numeri del contagio non sono drammatici. Pochi giorni fa  è stato il compleanno della Cremonese, il club del presidente Arvedi con il quale ho lavorato per cinque anni. Ma non è stato fatto niente, perché la Cremonese adesso giustamente non è certo il primo dei pensieri”. Ma prima o poi finirà e a quel punto che calcio ritroveremo? “Non parlo della Serie e A e per certi versi della Serie B, ma in Serie C sarà un calcio ancora più povero. Le società avranno molti meno soldi da investire e saranno in qualche modo avvantaggiati quei club che possono contare su una struttura tecnica di esperienza e di grande professionalità. Per quanto ci riguarda c'è da apprezzare la grande serietà della presidente Notari che ha onorato tutti gli impegni nonostante il periodo di assoluta negatività. Concludendo sulle difficoltà economiche i procuratori dovranno accontentarsi di transazioni minori pur di valorizzare i loro assistiti che daranno a quelle squadre che li faranno giocare in maniera continuativa. E il Gubbio ha tutte le caratteristiche”.