
Camplone suona la carica: "Mi aspetto il vecchio Grifo"

Quattro gare senza successo, la difficoltà nell'andare in rete, l'emergenza continua e un avversario, l'Avellino, che può apparire come uno spauracchio soprattutto per il peso specifico di Castaldo, capocannoniere del torneo cadetto. Questi gli ingredienti del match casalingo che attende martedì 28 ottobre il Perugia, nella settimana del ricordo di Renato Curi, a 37 anni dalla sua morte (prevista una coreografia commemorativa). “E' stato un grande giocatore - dice Andrea Camplone -, tra l'altro è seppellito a Pescara vicino a mio padre, quando vado faccio un saluto anch'io. E' stato importante, non solo per il Perugia ma per tutto il calcio italiano. Saremo sempre vicini alla sua famiglia”. "Mi aspetto un Perugia che torni a giocare come sapeva fare - spiega Camplone - senza pensare tanto agli avversari. Rispettiamo tutti, ma abbiamo la nostra filosofia fatta di possesso palla, voglia di giocare a calcio, aggressività e compattezza. Nelle ultime partite, vuoi per le squalifiche, vuoi per gli infortuni, questo è venuto a mancare. Però dobbiamo ritrovare quella strada che ci ha fatto fare punti importanti. Incontriamo una squadra in salute, che conosciamo bene, è l'occasione giusta per riprendere a correre. L'attacco sta facendo poco, ma ci sono anche pochi rifornimenti. Dobbiamo migliorare in tutti i reparti. L'avversario è di quelli tosti, mi aspetto una grande partita”. SERVIZIO COMPLETO SULL'EDIZIONE DI MARTEDì 28 OTTOBRE DEL CORRIERE DELL'UMBRIA