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Ternana, il grido di dolore di Gallo: "La mia Bergamo in ginocchio"

Fabio Gallo, allenatore della Ternana

Luca Mercadini
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Il reparto di terapia intensiva dell'ospedale “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo è ormai al collasso, in quanto serve la provincia epicentro della diffusione del Covid-19 in Lombardia. Drammatica la situazione nel capoluogo, ancora più catastrofica ad Alzano Lombardo e a Nembo. Un quadro apocalittico che lascia attoniti, tra bare in attesa di tumulazione e guariti pronti al trasferimento per la quarantena in un hotel cittadino e in uno di Cologno al Serio. La giunta guidata dal sindaco Giorgio Gori lavora alacremente ma la battaglia contro questo nemico invisibile è davvero ardua. “Sono sgomento – afferma Fabio Gallo allenatore della Ternana – perché vivo a Bergamo e quindi sono particolarmente colpito da questa tragedia. La città è in ginocchio, le strade sono deserte e le attività economiche e produttive sono ferme. Ma soprattutto sono numerose le famiglie segnate dai lutti e ancora più numerose quelle con casi di contagio. Mi auguro che la situazione possa migliorare a breve, anche se le dichiarazioni degli esperti, alle quali ovviamente mi attengo come ogni comune cittadino, lasciano poco spazio all'ottimismo, perlomeno nell'immediato”. Come giudici le disposizioni governative sull'isolamento sociale? “Necessarie, in quanto scaturiscono dalle ineludibili indicazioni del comitato tecnico-scientifico, formato da epidemiologi e virologi di primo livello. Lo ribadisco, di fronte ad una epidemia trasformatasi in poche settimane in pandemia è doveroso seguire le norme di comportamento dettate dal presidente del consiglio dei ministri su indicazione degli esperti. Non possiedo strumenti di conoscenza specifici ma leggo che entro la fine di marzo i contagi potrebbero diminuire. Me lo auguro, anche perché ogni giorno che passa aumentano malati e deceduti”.