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La corsa al voto, chi sono gli ospiti di Paolo Celata della puntata di questa sera, lunedì 8 agosto, su La7

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Terzo appuntamento con La corsa al voto, lo speciale del Tg La7, stasera lunedì 8 agosto. Si parlerà, ovviamente, della campagna elettorale in vista delle elezioni del 25 settembre. In prima serata, a partire dalle 21,15, nello studio insieme al conduttore Paolo Celata e ai suoi ospiti fissi - Alessandro De Angelis, con Silvia Sciorilli Borrelli e le incursioni di Clemente Mastella - ci saranno Carlo Calenda (Azione), Guido Crosetto (Fdl), Luigi De Magistris (Unione Popolare), Gianluigi Paragone (Italexit) e Riccardo Molinari (Lega).

 

 

Calenda, ricordiamo, ha rotto nella giornata di ieri il patto con il Partito democratico e adesso dovrà scegliere se correre da solo o allearsi con Matteo Renzi, che nel frattempo sarà su Retequattro a Zona Bianca. Il co-fondatore di Fratelli d'Italia, Crosetto, questa mattina ha invece avuto un botta e risposta con Senio Bonini durante lo spazio del mattino del Tg1. Mentre Crosetto parlava del Piano nazionale di ripresa e resilienza, Bonini è intervenuto: "Però Fratelli d’Italia ha votato 5 volte no sul Pnrr all’inizio, questo lo dobbiamo ricordare". Irritata la replica di Crosetto che ha sottolineato: "Lei faccia il conduttore, non faccia la parte". "No - ha controreplicato i giornalista -, io faccio il conduttore e richiamo alla memoria, poi le chiedo un commento". Ma Crosetto ha ribadito il concetto: "No, no, no, non si schieri troppo…FdI ha votato 5 volte contro in Europa indicando come problematica quelle cose che poi sono state cambiate". Il botta e risposta ha avuto un’eco sui social e, a stretto giro, è intervenuto l’Usigrai, definendo quelli di Crosetto "toni e metodo sono sbagliati". "Se va in Tv, Guido Crosetto deve accettare l’ovvio che un giornalista faccia domande, ricordi fatti, chieda spiegazioni", ha sottolineato il sindacato dei giornalisti Rai. "Oggi a Tg1 mattina Crosetto, tra i fondatori di Fratelli d’Italia, non ha capito che era ospite di un programma di informazione di servizio pubblico e non ad un comizio. Fare domande non è di parte, se ne facciano una ragione quanti vorrebbero un’informazione schierata e plaudente; le giornaliste e i giornalisti della Rai continueranno a fare il loro lavoro anche in questa campagna elettorale, con lo stesso rigore e professionalità con cui stanno raccontando la guerra, la pandemia o la cronaca quotidiana", ha concluso l’Usigrai.