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Raul Moro e il padre picchiati e rapinati sul raccordo. Il calciatore della Lazio finisce in ospedale

Christian Campigli
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Roma come la Chicago degli Anni Venti. Il Grande Raccordo Anulare come la South Side della megalopoli statunitense, dominata ai tempi da Al Capone. Brutta disavventura per il calciatore della Lazio, Raul Moro. Il ventenne è stato picchiato, insieme al padre, e rapinato dell'auto nella serata di giovedì 31 marzo, poco dopo le 23. Quattro uomini hanno bloccato la Mercedes classe A all'altezza del chilometro 26. Dopo averli malmenati, sono fuggiti con il loro mezzo a quattro ruote. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia stradale, i falchi della mobile della capitale e i poliziotti del commissariato Fidene e delle Volanti.

Raul Moro e il padre sono stati soccorsi dal 118 e trasportati in codice giallo al Casilino. Secondo le prime ipotesi investigative, i malviventi sarebbero stati sulle tracce dello spagnolo da giorni. Lo avrebbero pedinato, per capire le sue abitudini. In modo da essere pronti per il colpo. Non è ancora chiaro quale sia stato il motivo per il quale il ventenne e il padre si siano fermati. Secondo le prime indiscrezioni, sembra che i malviventi si siano addirittura spacciati da poliziotti e abbiano persino mostrato la paletta segnaletica.

Il nativo di Abrena è considerato un giovane talento: ala sinistra dalla grande corsa, è ancora un po' acerbo e molto egoista. Troppe volte tenta l'uno contro uno, usando le sue armi migliori: l'agilità e il dribbling. La Lazio lo ha acquistato nel 2019 dal Barcellona. Finora, con la maglia biancazzurra, ha collezionato venti presenze.