
Beppe Signori, il calcioscommesse e la malattia: perché era accusato l'ex attaccante di Bologna e Lazio

Anche Beppe Signori sarà oggi, sabato 26 febbraio, ospite di Verissimo. L'ex calciatore di Bologna e Lazio sarà nello studio del salotto pomeridiano del weekend di Canale 5 condotto da Silvia Toffanin, in onda dalle 16,30, dove racconterà la sua carriera e il suo ultimo periodo, caratterizzato dall'incubo del calcioscommesse.
Video su questo argomento
"Terni è orribile": il video di Galliani che ha fatto arrabbiare i ternani
Giuseppe Signori, detto Beppe, è nato ad Alzano Lombardo il 17 febbraio 1968. L'ex calciatore attaccante italiano, uno dei più forti nel suo ruolo, si è laureato vicecampione del mondo con la nazionale italiana nel 1994. Dopo il settore giovanile con la maglia dell'Inter, Signori ha vestito le casacche di Leffe, Piacenza, Trento, Foggia, Lazio, Sampdoria, Bologna, Iraklis e Sopron, con cui si è ritirato nel 2006. È il nono marcatore di sempre nella storia della Serie A con 188 gol.
Passi falsi di Inter e Milan, Napoli pronto ad approfittarne
Ma dopo il ritiro, per Signori è arrivata una pesante accusa per calcioscommesse. Il primo giugno 2011 viene inizialmente messo agli arresti domiciliari, mentre ad agosto la Commissione disciplinare della FIGC gli commina cinque anni di squalifica con preclusione da qualsiasi categoria o rango della Federazione. In ambito penale l'accusa degli inquirenti è che Signori abbia ripulito denaro proveniente dalle scommesse di Singapore. Nel 2015 la procura di Cremona termina le indagini e formula per lui e per i commercialisti Manlio Bruni e Francesco Giannone l'accusa di associazione a delinquere; chiedendo il rinvio a giudizio per l'ex bomber e per altri 103 indagati pochi mesi dopo. Il 15 febbraio 2020 scatta la prescrizione e a dicembre il tribunale di Cremona emette sentenza di non doversi procedere per la sopravvenuta estinzione del reato. Nel 2021, poi, la luce in fondo al tunnel. Il 23 febbraio arriva una prima assoluzione del tribunale di Piacenza, in uno dei filoni secondari dell'inchiesta; il 30 marzo viene assolto anche dal tribunale di Modena, Quindi, a dieci anni esatti dal giorno dell'arresto, il primo giugno 2021 Signori viene riabilitato dalla FIGC con un provvedimento di grazia emesso dal presidente Gabriele Gravina. Signori ha raccontato il periodo in un libro, Fuorigioco, in uscita nei prossimi giorni. A Silvia Toffanin ha detto di stare "meglio, ma sono stati dieci anni terribili sotto ogni punto di vista, morale e fisico. È stata veramente dura, soprattutto all’inizio. Subito dopo l’arresto, per diversi mesi, sono rimasto in casa perché mi vergognavo anche se non sapevo neanche di cosa. Quando sono uscito per la prima volta, ho visto nelle altre persone uno sguardo diverso ma probabilmente ero io che in quel momento vedevo tutto nero". Inoltre, nel 2019 l'ex attaccante ha anche rischiato di morire per un'embolia polmonare: "È successo tutto all’improvviso: dopo aver fatto una radiografia per un dolore alla schiena il dottore mi disse che dovevo fare subito un elettrocardiogramma. Durante questa visita il cuore è impazzito e stavo per avere un infarto. Per fortuna ero già in ospedale", ha detto.
Linea Verde Life, oggi sabato 26 febbraio Rai 1 viaggio a Roma. Le anticipazioni