
Morgan attacca Amadeus: "Detta legge in un ambiente che non è il suo" Su Mahmood e Blanco: "Caricature del canto"

Marco Castoldi - per tutti Morgan - ospite di Oggi è un altro giorno per la prima puntata in studio dopo il Festival di Sanremo dopo un'intera settimana in cui la conduttrice Serena Bortone e i suoi "affetti stabili" si erano trasferiti nella cittadina della riviera ligure. Il noto artista milanese - che nel primo Sanremo condotto da Amadeus fu protagonista della celebre lite con Bugo che costò la squalifica a entrambi - ha picchiato duro in questi giorni contro questa edizione della kermesse canora e con tutta probabilità tornerà su alcuni concetti nella trasmissione di oggi lunedì 7 febbraio su Rai1.
Morgan, la retromarcia social con Selvaggia Lucarelli. La carriera, il suicidio del padre, le relazioni, i figli, lo sfratto
Morgan nei giorni scorsi è stato ospite del format Let’s spend the night together - in diretta Youtube - ideato e condotto da Red Ronnie, si è sottoposto a un esperimento: ha sentito per la prima volta e commentato live Brividi di Mahmood e Blanco, la canzone che poi ha vinto. Se gli è piaciuta? Beh, non proprio. Dopo essere partito con l'ammissione di non aver visto "né la loro canzone né la cover de Il cielo in una stanza che hanno fatto a Sanremo” gela subito uno dei due interpreti con “Ma chi è Blanco?”. Poi su Mahmood: “Sento un tipo che… ma… sta bene?”. E ancora: “Mi chiedo: sono convinti o ridono dentro quando cantano in questo modo? È come se fossero delle caricature del canto!”. E poi di nuovo su Mahmood: "Gli avrei detto fin da subito 'Comincia a togliere i versi che fai quando canti, poi ne parliamo'. Però se alla gente piace questasta roba, va bene: fatevi pure incetta di cantanti caricatura!”. Quindi la pietra tombale: "Perfetto che vinca questa roba: se no non sarebbe un Festival di merda!”.
Festival Sanremo 2020, lite Morgan-Bugo: il video dietro le quinte svelato dalla Rai
Non sono mancate poi pure altre critiche nel corso degli ultimi giorni. Sul Fantasanremo: "Ma perché un artista, anche di valore come Dargen D’Amico, dovrebbe esclamare un ’Ciao, zia Mara!’ piuttosto che ’Ciao, zio Pino!’ durante l’esecuzione del suo brano? O gridarlo all’inizio o alla fine come fatto da altri? Francamente, mi pare una stronzata! Sarebbe stato meglio dire un verso della Divina Commedia" ha detto intervistato dalla AdnKronos. Durissimo poi su Amadeus: "Questo festival ha avuto tante belle cose e tante non belle. Non mi è piaciuto il fatto che per la terza volta Amadeus, che non si occupa di musica, detti legge in un ambiente che non è il suo. E si vocifera il quater. Il successo di Sanremo lo fanno i numeri, non il gestore" ha detto ospite di Non è l'arena su La7.
Fantasanremo, cos'è il gioco che spopola sul web