
Roberto Saviano, Sanremo: dal libro Gomorra per la lotta contro le mafie alla vita sotto scorta rifugiato a New York

Uno dei momenti più attesi della serata odierna - giovedì 3 febbraio - del Festival di Sanremo è quello in cui salirà sul palco dell'Ariston Roberto Saviano. Lo scrittore napoletano è stato annunciato nella conferenza stampa di martedì come ospite della kermesse, e con il suo intervento ricorderà la strage di Capaci di cui ricorrono 30 anni nel 2022.
La scaletta e gli ospiti della terza serata. Co-conduttrice Drusilla Foer
Roberto Saviano è nato a Napoli il 22 settembre 1979, ma cresce a Caserta. Inizia la sua carriera di scrittore come giornalista nel 2002 scrivendo per riviste e quotidiani tra cui Pulp, Diario, Sud, il manifesto, il sito Nazione Indiana e per l'osservatorio sulla camorra del Corriere del Mezzogiorno. Nel 2004 si trasferisce nel capoluogo campano per poter osservare più da vicino i fenomeni criminali in città, e o suoi articoli sulla camorra spingono l'autorità giudiziaria a sentirlo, nei primi mesi del 2005, in merito al crimine organizzato. Nel marzo 2006 esce il libro Gomorra - da cui è stato tratto il film omonimo del 2008 di Matteo Garrone e la famosa serie tv - che svela i segreti della criminalità organizzata napoletana e nel quale il lettore fa un viaggio nel mondo affaristico e criminale della camorra e dei luoghi dove questa è nata e vive: la Campania, Napoli, Casal di Principe, San Cipriano d'Aversa, l'agro aversano, luoghi dove l'autore è cresciuto dei quali fa conoscere una realtà inedita agli occhi di chi da tali luoghi non proviene. Il libro riscosse un successo inaspettato ed è diventato uno dei best seller internazionali, ma ha portato a Saviano anche molti problemi. Dal 2006 infatti il ministro dell'Interno Giuliano Amato ha deciso di assegnargli la scorta per motivi di sicurezza. Durante una manifestazione per la legalità, lo scrittore denunciò in piazza gli affari dei capi del clan dei Casalesi, Francesco Bidognetti, Francesco Schiavone e dei due reggenti, Antonio Iovine e Michele Zagaria (tutti attualmente in carcere), rivolgendosi a loro con toni accesi, invitando la popolazione a ribellarsi. Il 14 marzo 2008, durante il Processo Spartacus, il legale dei boss Francesco Bidognetti e Antonio Iovine, lesse dinanzi al presidente della prima sezione di corte d'assise d'appello Raimondo Romeres, una lettera scritta congiuntamente dai boss Francesco Bidognetti e Antonio Iovine (in quel momento il primo in carcere, il secondo latitante), che conteneva una richiesta di spostamento del processo per legittima suspicione causata dalle influenze che Roberto Saviano, Rosaria Capacchione e i pubblici ministeri Federico Cafiero De Raho e Raffaele Cantone avrebbero avuto sui giudici. Il Ministero dell'Interno decise così di rinforzare le misure di sicurezza dello scrittore, aumentando la scorta da tre a cinque uomini. Sempre nel 2008, un ispettore di Polizia della Dia di Milano informò la direzione distrettuale antimafia di essere venuto a conoscenza, dal pentito Carmine Schiavone (cugino del boss Francesco Schiavone), di un piano in fase operativa, per uccidere lo scrittore e gli uomini della scorta entro Natale con un attentato nello stile della Strage di Capaci. Schiavone negò di sapere dell'attentato ma confermò che Saviano era stato condannato a morte dal clan dei casalesi. Così l'autore si vide costretto a lasciare l'Italia e a vivere a New York e in altri luoghi per diverso tempo.
Record di ascolti per la seconda serata del Festival
Visto il riserbo sulla sua vita, non è noto sapere se Saviano sia attualmente fidanzato. Rumors parlano di una sua storia con Maria Di Donna, soprannominata Meg, ex componente del famoso gruppo musicale 99 Posse. Non sono mai arrivate conferme e non si sa se la coppia abbia dei figli.
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