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Sanremo, il Codacons denuncia Achille Lauro e la Rai: "Blasfemia e vilipendio alla religione"

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Non si placano le polemiche dopo l'esibizione di Achille Lauro andata in scena durante la prima serata del Festival di Sanremo di ieri sera, martedì primo febbraio. Il cantante, infatti, è salito sul palco dell'Ariston a torso nudo e scalzo, auto-battezzandosi al termine della propria canzone Domenica. Fin da subito sono scattate le critiche dei credenti per quanto andato in scena, con i social che sono stati presi d'assalto. D'altro canto, comunque, sono arrivati anche apprezzamenti per la trasgressione di Lauro. Ma il Codacons non ci sta e si lancia all'attacco sia del artista romano che della Rai.

 

 

Intervistato dal'Adnkronos, infatti, il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, spiega che "il rispetto per gli altri dovrebbe essere il primo dovere del servizio pubblico", annunciando anche che l’associazione presenterà un esposto alla Procura della Repubblica di Imperia per blasfemia e vilipendio della religione, in riferimento all’esibizione di Achille Lauro nel corso della prima puntata del Festival di Sanremo. "Credo che i tantissimi cattolici interpretati dal vescovo di Ventimiglia offesi da gesti inutili e speculativi abbiano diritto a dare un segnale a chi consente certi comportamenti solo per squallidi fini di audience e di vendita di spazi pubblicitari. Raccogliendo le proteste del mondo cattolico e del vescovo di Sanremo, mons. Antonio Suetta, abbiamo deciso di sottoporre quanto accaduto ieri all’Ariston all’attenzione della magistratura, affinché verifichi se l’esibizione di Achille Lauro possa configurare una offesa al sentimento cattolico e ai simboli della cristianità - spiega il Codacons- Invieremo inoltre il video della performance di ieri a Papa Francesco, perché esprima una ferma condanna nei confronti della Rai".

 

 

Il direttore artistico e conduttore del Festival, Amadeus, ha difeso il comportamento di Lauro, non sentendosi offeso dal suo gesto. "Rispetto il parere del vescovo, anche io sono molto credente, ma da cattolico non sono stato affatto turbato. Non credo che Lauro abbia voluto mancare di rispetto. Un artista deve agire liberamente, sennò i giovani si allontanano, non solo da Sanremo ma anche dalla Chiesa".