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Nicola Piovani, chi è: infinito amore per la musica, ma allievo nelle lezioni di matematica dei figli

Nicola Piovani

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E' considerato uno dei compositori italiani più amati. Un vero e proprio fenomeno del mondo della musica che ha riscosso soddisfazioni su soddisfazioni nella sua lunga e splendida carriera. Nicola Piovani, stasera domenica 19 dicembre, sarà ospite di Che tempo che fa, il talk condotto da Fabio Fazio. Nato il 26 maggio 1946, nel segno dei Gemelli, Piovani è autore di alcune delle più famose colonne sonore cinematografiche della storia italiana del cinema, nonché vincitore di un premio Oscar. Celebre soprattutto per aver scritto le musiche de La Vita è Bella, colonna sonora del film di Roberto Benigni.

E' nato a Roma, dove è cresciuto, ma per studiare pianoforte si è trasferito a Milano e si è diplomato al Conservatorio Giuseppe Verdi. Suo padre, Alberico, da ragazzo suonava nella banda del paese natale e sin da giovanissimo il piccolo Nicola ha respirato musica, iniziando ad armeggiare già da bambino con il piano e la fisarmonica. Non a caso si definisce un pianista, oltre che direttore d’orchestra e compositore di musica per il cinema e il teatro. La sua prima colonna sonora risale alla fine degli anni Sessanta, quando realizzò il commento musicale del cinegiornale del movimento studentesco. Da quel momento la sua carriera ebbe un andamento in crescendo, grazie a collaborazioni con moltissimi grandi registi italiani: Marco Bellocchio, Mario Monicelli, i fratelli Taviani, Nanni Moretti, Federico Fellini, Giuseppe Tornatore, Roberto Benigni, Michele Placido e tanti altri.

Nella vita privata è sposato con l’attrice Norma Martelli, dalla quale ha avuto due figli, entrambi maschi, che hanno studiato fisica ed ingegneria. “Il fatto che non siano musicisti mi aiuta a non essere un padre invadente - sostiene Piovani - Parlo con loro di matematica: sono io l’allievo, l’ignorante che fatica a capire. Se facessero i musicisti mi comporterei invece in modo un po’ arrogante e saputo. Da quando i miei ragazzi sono autonomi, non ho più tanta paura della morte. Anche invecchiare l’ho accettato come un fatto naturale”.