
Dall'Umbria al premio Oscar
"Quando da ragazzino vidi per la prima volta Jurassic Park, rimasi sbalordito dall'idea che grazie alla magia della computer grafica fosse possibile ridare vita a certe creature: fu quello il momento in cui compresi il percorso che avrei dovuto compiere per il mio futuro". Queste le parole di Gian Luigi Granieri, 34enne originario di Pantalla di Todi, che ha dato lustro alla sua terra d'origine lavorando per la realizzazione delle animazioni per il film "The Jungle Book", che si è aggiudicato il premio Oscar per migliori effetti visivi 2017. "L'idea di dare vita alle mie creazioni - ha raccontato - mi portò ad un estenuante studio personale delle arti digitali. Ma per poter far parte di quell'universo mi resi subito conto che avrei dovuto volare all'estero, dove la computer grafica è in fase di massimo sviluppo: un obiettivo che sarebbe costato molto sacrificio". Gian Luigi si diploma nel 2004 all'istituto statale d'arte Magnini di Deruta poi si iscrive all'Istituto Europeo di Design di Roma, dove nel 2006 consegue il diploma in "Digital and virtual design". Inizia così la sua carriera romana come digital artist per Rai, Sky e Mediaset. Per anni lavora come 3D Generalist per spot televisivi di taratura nazionale ed internazionale per poi trasferirsi a Milano e continuare lì la sua passione lavorativa. La svolta avviene nel 2012 quando viene chiamato a Londra nella Società The Moving Picture Company nel dipartimento commercial, spot televisivi e serie tv, per poi approdare nel 2015 nel dipartimento film come creature animator, che lo ha portato alla affascinante esperienza degli Oscar. "Non avrei mai immaginato che un giorno avrei fatto parte di una crew premio oscar e di lavorare al prequel di Alien, uno dei miei film preferiti - ha spiegato il ragazzo - credere nei propri sogni è solo una frase da biglietto dei baci Perugina se non la si accompagna con sudore, pazienza e tenacia". La sua carriera continua nei feature film con la società Framestore.