
Todi festival al via, "Il legame" fa il pieno di applausi

Con lo spettacolo in prima nazionale “Il legame” per la regia di Gisella Gobbi con Lucia Bendia e Francesco Bonomo, si è dato avvio alla nuova avventura del Todi Festival, nel trentennale dalla nascita, con la nuova direzione artistica di Eugenio Guarducci, dopo l'uscita di scena del suo ideatore e fondatore Silvano Spada. La formula del Festival non sembra molto cambiata: grande spazio al teatro e poi cinema, musica, arte, letture, presentazioni di libri, inserite negli spazi più suggestivi della città di Todi, come il Duomo, il Nido dell'Aquila, la Sala del Consiglio, etc. Con un attenzione particolare alle prime nazionali e l'inserimento di qualche spazio nuovo come il Castello di Pretoro e l'ex Granaio di Montenero. Un'assoluta novità è l'introduzione di spettacoli in casa, salotti casalinghi trasformati in palcoscenici per due rappresentazioni : “Ragazza seria conoscerebbe uomo max 70enne” e “Primi passi sulla luna”. Sabato 27 agosto, dopo i saluti del sindaco e il minuto di silenzio per le vittime del terremoto, sei nel territorio tuderte, è andato in scena un testo inedito della scrittrice parigina Amanda Sthers che inizia con l'incontro di un giovane uomo ed una giovane donna ad un tavolino di un bar. Tutto fa pensare ad un incontro al buio, atteso e fantasticato dai due. In realtà i due sono fratelli, nati dallo stesso padre appena morto, che ha condotto per tutto il tempo della loro crescita una doppia vita, divisa tra una famiglia “ufficiale”, istituzionale e noiosa ed un'altra viva, collaterale e nascosta, da cui è nato Paul, il figlio maschio. Lo scontro, che prende immediatamente la forma di un corteggiamento, si basa su una contesa tra ricordi, attenzioni e valori di figli mai fino infondo sostenuti e cresciuti dal padre diviso, che ha potuto scegliere “perché solo gli egoismi possono scegliere” e che ha coscientemente mantenuto il segreto “perché va custodito al caldo altrimenti diventerebbe banale”. Lo scontro è quello di due personalità contrapposte, una, quella dell'uomo, libera, provocatoria, cinica e senza regole, l'altra, della donna rigida, borghese, implosa, sempre sull'orlo di sentimenti trattenuti, che sin dall'inizio si attraggono per incontrarsi per poi perdersi immediatamente, regolando i conti di un mito di Edipo e di una vendetta indiretta che unisce il filo legame tra madre e figlio. Uno sguardo sull'amore che partecipa e si interseca con sentimenti di lotta e conquista di una propria posizione sul mondo e di una condizione esistenziale. Nutriti gli applausi finali.