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Catiuscia Marini presenta l'autobiografia di Gaia Servadio

Andrea Niccolini
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Attraverso la sua autobiografia è possibile ripercorre in buona parte gli ultimi 50 anni della storia italiana ed europea. Perché Gaia Servadio, figlia del chimico Luxardo Servadio, giornalista, inviata nelle zone “calde” dell'Oriente, scrittrice di successo ne è stata testimone e protagonista attenta attraverso i suoi viaggi, le sue inchieste, le conoscenze importanti, le analisi scritte per i maggiori giornali italiani ed inglesi. Venerdì è stata ospite del Todi Festival dove ha portato la sua recentissima autobiografia presentata da una fan d'eccezione come la governatrice Catiuscia Marini. In “Raccogliamo le vele”, edito da Feltrinelli, la Servadio parla della sua infanzia di piccola ebrea affamata nascosta nelle Marche per sfuggire alla follia antisemita (le prime 100 pagine sono forse le più belle del libro), della ripresa del dopoguerra quando per lei la vita è ricominciata alla grande con successi nel giornalismo prima e da scrittrice poi. In 443 pagine ha raccontato fatti, persone, viaggi, ha fatto commenti, ha parlato di vittorie e sconfitte, ha espresso opinioni. Si è occupata della lotta alla mafia, della “guerra dei sei giorni”, ha conosciuto e frequentato tanti personaggi di prestigio come Philip Roth, Claudio Abbado, Irwin Shaw,Maria Callas (“quando ero incinta mi voleva sempre accanto a lei perché, diceva, le portavo fortuna”) e persino Gianni Angelli, solo per fare qualche nome ma nel libro ne compaiono decine e decine. “Bisogna averla conosciuta” ha scritto nella recensione di “Raccogliamo le vele” Corrado Augias “per credere a tutto quello che c'è scritto”. Che sia donna dal carattere forte l'ha dimostrato anche ieri durante l'incontro alla Sala delle Pietre quando ha tolto la parola al giornalista Giuseppe Cerasa de “La Repubblica” che la stava criticando per aver dedicato solo una riga all'ex storico direttore dell'Ora di Palermo, Vittorio Misticò, giornale baluardo nella lotta alla mafia per il quale lei ha lavorato ed ha realizzato famose interviste ai boss mafiosi al confino nelle isole. Cerasa se ne è andato indignato e lei ha ripreso il filo del discorso senza scomporsi, con un fair play inossidabile degno della Tatcher.