
Vaiolo delle scimmie, iniziate le vaccinazioni. Galli: "Funzione preventiva, va utilizzato". Bassetti è critico: "Ormai siamo in ritardo"

Sono iniziate questa mattina, lunedì 8 agosto, le vaccinazioni in Italia contro il vaiolo delle scimmie. Le prime dosi sono state somministrate all'istituto Spallanzani di Roma, e in accordo con la circolare del ministero della Salute, sono dirette alle persone a maggior rischio di infezione da Monkeypox virus. Degli esempi? Le persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, che rientrino in una serie di criteri di rischio, e il personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus. Il vaccino è l’Jynneos (Mva-Bn), vaccino antivaioloso basato su virus vaccinico vivo, Ankara modificato, non replicante, approvato da Ema per la profilassi del vaiolo delle scimmie. Secondo il piano del ministero, alla Regione Lazio sono state consegnate 1.200 dosi. L’Istituto Spallanzani, individuato dalla direzione Regione Salute del Lazio come polo regionale per questa vaccinazione, ha iniziato già da sabato scorso a selezionare le persone candidate mettendo a disposizione una mail pubblica e contando sulla collaborazione della rete dei centri di malattie infettive, centri Hiv, ambulatori Prep, Ccntri per la salute sessuale presenti sul territorio regionale, e sul forte supporto delle associazioni Lgbtqia+, associazioni di lotta all’Hiv, e del checkpoint di Roma, presso le cui sedi sarà anche possibile la selezione delle persone a rischio, mediante protocollo condiviso con l’Istituto romano.
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Ma non solo. Sul mercato italiano è già disponibile un test rapido per la diagnosi in 15 minuti del vaiolo delle scimmie. Il test è al momento messo a disposizione, a scopo di ricerca, del laboratorio di Malattie infettive dell’Università Statale di Milano, presso l’ospedale Sacco. Lo riferisce in una nota la Innoliving, azienda con sede ad Ancona, annunciando, per bocca del suo direttore generale, Danilo Falappa, di essere "in grado di coprire tutte le richieste di medici e strutture ospedaliere interessate". Il test "è indicato come ausilio clinico nella diagnosi di infezione da Monkeypox virus e per la ricerca epidemiologica sul campo", precisa l’azienda, "ed è al momento riservato all’esclusivo utilizzo di figure professionali". "Questo test, come del resto tutti gli altri di Innoliving, consente agli operatori sanitari una rilevazione rapida e con risultati attendibili - commenta ancora Falappa - con la possibile ricaduta dell’identificazione di cluster di infezione, con la prevenzione di nuovi casi. Confidiamo e speriamo che questo virus non avrà una diffusione tale da essere una minaccia, come purtroppo è stato il Covid nel recente passato, ma occorre dotarsi per tempo di tutti gli strumenti utili a diagnosticare in tempi più brevi possibili gli eventuali soggetti positivi". "Ritengo importante questo nuovo presidio - commenta Massimo Galli, professore di Malattie infettive fuori ruolo dell’Università di Milano - sia per l’affinamento dell’armamentario diagnostico, ancora molto povero, per la diagnosi di un’infezione che non ci aspettavamo di dover affrontare con le modalità con cui ci si è presentata, sia per capire di più sulla dinamica temporale della risposta anticorpale nei casi di infezione, sia per studi epidemiologici volti ad identificare casi di infezione asintomatica o non diagnosticata. Sarà inoltre possibile utilizzare il test rapido - aggiunge Galli - per valutare la risposta individuale alla vaccinazione il cui impiego è stato introdotto negli ultimi giorni".
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Galli, inoltre, all'Adnkronos salute ha anche commentato che vaccinarsi contro il vaiolo delle scimmie "è più che consigliabile per le categorie di persone più esposte al virus", perché il vaccino riesce ad avere "funzione preventiva" e quindi "vale le pena utilizzarlo, considerando che il fenomeno continua ad essere presente. Dunque può essere opportuno muoversi di conseguenza, con una proposta attiva di prevenzione da parte delle istituzioni sanitari", conclude Galli. Ma non tutti gli esperti sono della stessa opinione. Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, sempre all'Adkronos salute ha detto che le vaccinazioni "sono iniziate con colpevole ritardo e nelle altre regioni non partiranno prima di altre settimane, mentre si dovrebbe fare di tutto per evitare di arrivare anche lì a numeri elevati. La colpa è del ministero della Salute che ha sottovalutato il problema, non si è voluto agire per rispettare il politically correct e siamo in ritardo di due mesi rispetto ad altri Paesi Ue. Ora dobbiamo correre e fare una campagna vaccinale ad agosto non è semplice. Le persone non possono prendere e andare a Roma per vaccinarsi, spero si parta subito anche in altre regioni. Abbiamo 30mila casi in 80 paesi, oltre 500 in Italia. Il vaiolo delle scimmie è endemico. Ora dobbiamo mitigarne gli effetti", conclude Bassetti.
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