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Costa: "Covid, possibile peggioramento a ottobre ma siamo pronti. Vaiolo delle scimmie non è emergenza, peste suina sì"

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Andre Costa non si sbilancia. Per il sottosegretario alla Salute, è troppo presto per tracciare delle linee sulla gestione della pandemia. "Credo che andranno fatti quando saremo definitivamente usciti dal Covid, e allora ci saranno le opportune riflessioni e magari la verifica che qualche scelta poteva essere fatta in modo migliore", ha detto a RaiNews commentando i dati pubblicati ieri dall'Eurispes nel 34esimo Rapporto Italia e che parlano di un 55% dei cittadini non convinto dalla gestione delle pandemia e di un 25% che crede che dietro al Covid vi sia una regia. "Di fronte a chi pensa che sia un complotto - afferma Costa - diventa difficile argomentare, le vittime che ha provocato il Covid hanno numeri chiari che non lasciano spazi a interpretazioni diverse". Il peggio è ormai passato? Pare di sì, anche se "è possibile che a ottobre ci sia una recrudescenza del virus. Ma oggi lo scenario rispetto a un anno fa è cambiato perché la gran pare dei cittadini ha una protezione derivante dal vaccino. Dobbiamo continuare con prudenza e senso di responsabilità e farci trovare pronti se ci fosse bisogno di un nuovo intervento sulla campagna vaccinale o altre misure e questo mi pare che i due anni di gestione del Covid ci abbiano dato quell'esperienza che ci permette di affrontare il futuro con una serenità maggiore", ha detto Costa.

 

 

Un occhio di riguardo, Costa lo ha lanciato anche al mondo della scuola. "L'obiettivo che non ci possiamo permettere di fallire è quello di iniziare il prossimo anno scolastico non solo in presenza ma anche senza mascherine". Per quanto lo riguarda già oggi "ritengo che ci siano le condizioni per togliere le mascherine durante le attività didattiche ma è un governo con sensibilità diverse. Questa io credo che non sia una scelta prettamente scientifica ma più un'interpretazione politica". Rispetto alle restrizioni in generale e a chi ha fatto circolare in chiave polemica notizie che mettono in relazione il calo attuale dei contagi con la fine dell'obbligo di mascherina Costa ha parlato di "un messaggio sbagliato che alimenta un clima di sfiducia, oggi i nostri contagi scendono perché siamo di fronte a una popolazione che al 92% è vaccinata, poi è chiaro che siamo di fronte anche all'allentamento delle misure restrittive ma è stato possibile grazie al piano di vaccinazione e alla responsabilità dei cittadini. Dare questo messaggio significa mettere in dubbio tutto quello che è stato fatto in due anni, alimentare un clima di sfiducia e credo sia anche ingeneroso", ha chiuso.

 

 

Immancabile, infine, un passaggio sia sul vaiolo delle scimmie che sulla peste suina. "Sul vaiolo delle scimmie non siamo di fronte a un'emergenza, è una situazione da monitorare come stiamo facendo attraverso una task force all'Istituto superiore di sanità, in collaborazione con Regioni e Unione europea, attendiamo le indicazioni ricordando che la diffusione è molto più lenta rispetto al Covid, non è paragonabile. Il 40% di chi è stato vaccinato contro il vaiolo ha già una protezione indicativamente intorno all'85%. L'Istituto superiore di sanità ha già dichiarato che abbiamo la disponibilità di 5 milioni di dosi e quindi siamo eventualmente preparati". La peste suina è invece "un'emergenza, non possiamo mettere a rischio un comparto importante del nostro Paese come quello suinicolo, dobbiamo evitare che ci sia il passaggio del virus dal selvatico al domestico e stiamo mettendo in atto una serie di iniziative. Dopo di che c'è un'altra emergenza che dobbiamo affrontare e risolvere, cioè l'eccessiva presenza di cinghiali nel nostro Paese che ogni anno provocano oltre 20 milioni di euro di danni al settore agricolo, incidenti sulle nostre strade che mettono a repentaglio la nostra incolumità, assistiamo anche ad aggressioni di questi animali nei confronti dei cittadini".