Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Vaccino anti Covid, Galli: "La quarta dose per tutti non ha senso"

  • a
  • a
  • a

La quarta dose di vaccino anti Covid per tutta la popolazione non ha senso. Parole dell'infettivologo Massimo Galli, che intervenendo a L'aria che tira su La7 sostiene che "sarebbe opportuno che la quarta dose venisse fatta sulla base della valutazione se una risposta immunitaria c'è stata oppure no". Galli ritiene che "se i super fragili, gli immunodepressi, anche dopo averne fatte quattro non rispondono, abbiamo il problema di come proteggerli. Ritengo che in questo momento, con il vaccino che abbiamo, la quarta dose sia da fare soltanto a determinate categorie che necessitano di una particolare protezione. Una quarta dose generalizzata, con questo vaccino, in un Paese che ha avuto milioni di casi di Omicron che hanno dato una spinta all’immunità, più tantissima gente con tre dosi, non ha senso e non è di reale utilità".

 

 

L'infettivologo, proseguendo, ha spiegato che il vaccino attuale è stato costruito sul virus che circolava a Wuhan nel febbraio 2020. "Da lì, molte varianti sono passate sotto i ponti. Questo vaccino è stato eccezionale, nonostante tutto, nell’evitare a chi ha fatto tre dosi di finire in ospedale. Ma non è stato altrettanto efficace nell’evitare ai tri-vaccinati, me incluso, di beccarsi l’Omicron". Per Galli, il vaccino attuale "ha grandissimi meriti e in larga misura, ha fatto la sua parte. Nell’attuale situazione epidemiologica un ulteriore booster dev’essere considerato per le persone con condizioni cliniche di immunodepressione e immunosenescenza che potrebbero avere una risposta mancata o insufficiente".

 

 

In Italia, la quarta dose di vaccino anti Covid agli immunodepressi verrà somministrata a partire dal primo marzo. Lo ha annunciato nei giorni scorsi Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l'emergenza Covid. "Stiamo per dare le disposizioni attuative perché con il ministero della Salute e le Regioni stiamo ben individuando le platee. Ovviamente sarà abbastanza estensiva per le categorie di persone più fragili e la mia indicazione è quella che partiremo il primo marzo: quindi sicuramente continueremo a tenere l’organizzazione che c’è ora in atto".