
Green Pass, la durata potrebbe essere allungata per chi ha terza dose

La durata del green pass potrebbe essere allungata per chi ha completato il ciclo vaccinale con la terza dose (o booster). Ma ogni valutazione sui tempi, 9 mesi, 1 anno o anche oltre, necessità di una valutazione scientifica prima di un decreto che intervenga a modificare l’attuale durata. È quanto apprende l’Adnkrosnos Salute da fonti qualificate. Su questa possibilità è intervenuto Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe: "Un Green pass di durata illimitata non basi scientifiche e contrasta i princìpi del diritto". In ogni prima di una decisione in tal senso, però, bisognerà attendere il parere scientifico di Ema e Aifa in merito alla effettiva durata della protezione data dal richiamo e l’eventuale insorgenza di una nuova variante. Non sarebbe invece in discussione l’ipotesi di una eliminazione totale della scadenza.
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Intanto si avvicina la data dell'1 febbraio 2022, a partire dalla quale entrerà in vigore l’obbligo di controllo del green pass per i clienti negli esercizi commerciali, come stabilito dall’art. 3 del d.l. 7 gennaio 2022, n. 1 e Confimprese chiede al Governo conferma che tali controlli possano essere fatti a campione. "Riteniamo - dichiara Mario Resca, presidente Confimprese - che ci debba essere parità di trattamento per tutti gli operatori del retail. Il Decreto legge del 7 gennaio non esplicita le modalità di controllo dei green pass da parte degli esercizi commerciali, mentre il Dpcm 21 gennaio 2022 prevede che solo i titolari di supermercati e ipermercati possano eseguire controlli a campione per l’acquisto dei prodotti non alimentari. Confimprese, nell’interesse dei propri associati e degli altri operatori retail, insiste nel sostenere che tale modalità debba essere estesa a tutti gli operatori del settore senza distinzione di sorta. Il settore retail, infatti, continua a registrare una fortissima crisi: nonostante i saldi, il fatturato ha registrato in media una riduzione del 30% rispetto al 2020 e le aziende sono in difficoltà a tenere aperti i negozi per un tasso di assenteismo che, causa Covid, arriva a punte del 20%. Confimprese ha chiesto pertanto di non aggravare il settore con ulteriori onerosi obblighi, quanto piuttosto di riflettere sulla necessità di prevedere nuovi ristori e offrire altri incentivi a sostegno del commercio".
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