
Cuore post infarto, il veleno del ragno a imbuto salva la vita: la scoperta. Ecco la proteina decisiva

Il veleno del ragno per salvare vite. Questo stando almeno a una clamorosa ricerca. Insomma, per dirla in breve, il veleno del ragno può aiutare a proteggere le cellule del cuore dopo un infarto. L'animale in questione è il cosiddetto ragno a imbuto o Atrax robustus: si tratta in realtà di un nemico per la salute dell'uomo, ma il suo veleno letale potrebbe essere fondamentale per le nostre cure. Dunque una possibilità di salvezza per gli esseri umani, che nasce da sostanze potenzialmente mortali. Il potenziale trattamento “salva cuore”, comunque, non è legato all’intero veleno dell’aracnide, ma solo a una proteina contenuta all'interno, chiamata Hi1a.
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La somministrazione di questa proteina in cellule cardiache che hanno subito una condizione simile a quella dell’infarto "ha consentito - come riportato da Repubblica - di migliorarne la sopravvivenza. La sperimentazione è stata condotta in Australia - habitat naturale per questo genere di ragni - dai ricercatori dell’Università del Queensland e del Victor Chang Card Research Institute. La speranza è di passare il prima possibile ai test del potenziale farmaco sull’uomo. Ma come può questa proteina, chiamata Hi1a, proteggere le cellule del cuore? Scendendo ulteriormente nel dettaglio, subito dopo un infarto le cellule cardiache si trovano in un ambiente acido, che in qualche modo crea una condizione che ne facilita la morte. Con la proteina tratta dal veleno, invece, l’obiettivo è invertire questa situazione.
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L’ipotesi di lavoro potrebbe risultare utilissima, se confermata nell’uomo, anche per migliorare la disponibilità di cuori per i trapianti, pure a distanza. Da segnalare quindi che dal suo veleno letale potrebbe nascere la speranza per la protezione delle cellule cardiache che vanno incontro ad ischemia grave e possono quindi morire senza essere rimpiazzate.
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