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Giorgia Meloni, la giornalista Jeanne Perego: "Pescivendola". Crosetto duro: "Insulto greve e volgare, superato il limite"

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Chi attacca duramente Giorgia Meloni e chi altrettanto duramente la difende. Botta e risposta su Twitter tra la giornalista Jeanne Perego (che collabora come corrispondente con varie testate italiane e straniere) e Guido Crosetto, ministro della Difesa. Un ping pong social che è finito diventare di tendenza. Perego aveva commentato pesantemente il video della conferenza stampa di Giorgia Meloni sulla manovra. La premier aveva spiegato ai giornalisti che era costretta a congedarsi per altri impegni, per poi restare dopo la richiesta dei cronisti di poter fare altre domande. Perego non ci è andata delicata: "Il ritorno della pescivendola. Che imbarazzo". Oggi, giovedì 24 novembre, il ministro Crosetto è intervenuto in difesa del presidente del Consiglio dei ministri: "Si possono e si devono criticare le Istituzioni perché la libertà di critica di chiunque è il sale della democrazia. Ma perché insultarle in modo greve e volgare? Perché alcuni, in Italia, devono sempre superare il confine delle normali regole di rispetto tra persone civili?". Ovviamente non si è fatta attendere la controreplica della giornalista: "Caro Crosetto, qui mi pare che chi ha superato il confine delle normali regole di rispetto tra le persone civili sia stata proprio chi rappresenta le istituzioni. Lei avrebbe reagito così su quel palco?". Si sono scatenati commenti su commenti, ovviamente, e così l'hashtag #pescivendola è diventato di tendenza. Sulla vicenda è intervenuto il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi, che chiede l'immediato intervento dell'Ordine dei giornalisti: "Definire il presidente del Consiglio pescivendola, come ha fatto la giornalista Jeanne Perego, configura vilipendio e richiede l'immediato intervento dell'Ordine. Siamo alle offese contro una carica dello Stato che non hanno nulla a che fare con le legittime critiche, intangibili secondo il sacrosanto principio della libertà di stampa. Mi chiedo cosa farà l'Ordine dei giornalisti davanti a un'offesa così evidente e sprezzante, che offende il senso della professione giornalistica".