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Governo, Draghi in Senato: "Dimissioni sofferte ma dovute. Non sono stato eletto, serve ampio sostegno"

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E' il giorno della verità. Il presidente del Consiglio Mario Draghi interverrà in Senato per confermare le proprie dimissioni o ritirarle e proseguire l'azione del suo esecutivo, ipotesi questa che sta prendendo piede minuto dopo minuto. Il premier terrà il suo discorso alle 9,30, poi interverranno le forze politiche per una lunga discussione. Draghi dovrebbe replicare intorno alle 16,30; mentre alle 18,30 si inizierà a votare la fiducia.

 

 

"Giovedì scorso ho rassegnato le mie dimissioni - ha detto Draghi - Una decisione seguita al venir meno della maggioranza di unità nazionale che ha sempre appoggiato questo governo. Il presidente della Repubblica le ha respinte e mi ha chiesto di aggiornare il parlamento. Una scelta sofferta ma dovuta. Lo scorso febbraio mi è stato affidato l'incarico di formare un governo per affrontare emergenza pandemica, economica e sociale. Tutti i principali pariti, con una sola eccezione, risposero positivamente. Nel discorso di insediamento feci riferimento allo spirito repubblicano di questo governo. Ritengo che un presidente del consiglio che non si sia mai presentato davanti agli elettori debba avere in parlamento il più ampio consenso, soprattutto in fase di emergenza. L'amplissimo consenso goduto ha permesso di avere tempestività nelle decisioni. A lungo la maggioranza ha messo da parte le divisioni per il bene di tutti i cittadini. Grazie alle misure di contenimento sanitario, campagna di vaccinazione e risorse messe in campo abbiamo superato fase critica pandemia e uscire più rapidamente dalla crisi economica. Lo scorso anno è cresciuta del 6,6%, e il rapporto debito pubblico-pil è sceso del 4,5%. Le riforme e il Pnrr sono un passo avanti essenziale per modernizzare l'Italia. Ad oggi tutti gli obiettivi dei primi due semestri del Pnrr sono stati raggiunti. Abbiamo reagito all'invasione russa, sostenendo l'Ucraina: l'Italia deve avere un ruolo guida nell'Ue e nel G7. Siamo stati i primi a impegnarci per far lavorare insieme Russia e Ucraina per evitare crisi alimentare e aprire tavolo negoziale. Ci siamo mossi per superare l'inaccettabile dipendenza energetica dalla Russia, conseguenza di decenni di scelte miope. Abbiamo ridotto le dipendenze e adesso in un anno e mezzo vogliamo azzerarle. Abbiamo accelerato sulle energie rinnovabili per difendere l'ambiente e aumentare l'indipendenza energetica. Abbiamo stanziato 33 miliardi in poco più di un anno grazie a una ritrovata credibilità collettiva, che ha contenuto l'aumento del debito. Il merito è stato vostro, della vostra disponibilità a mettere da parte le differenze e lavorare per il bene del Paese. Gli Italiani hanno sostenuto questo miracolo civile e sono diventati protagonisti delle politiche messe in campo. L'Italia è forte quando sa essere unita. Ma a questa domanda, dopo mesi, le forze politiche hanno posto un forte desiderio di divisione. L'unica strada se vogliamo ancora insieme è ricostruire da capo questo patto, con coraggio, altruismo e credibilità. Ce lo chiedono gli italiani, con una mobilizzazione senza precedenti ed impossibile da ignorare". Per Draghi è un sostegno "immeritato, ma ne sono grato. Mi hanno colpito in particolare l'appello di circa duemila sindaci - ha proseguito il premier - e del personale sanitario, eroi della pandemia, verso cui la nostra gratitudine è immensa. Questa domanda di stabilità impone a noi decidere di trovare le condizioni se il governo potrà continuare. Abbiamo bisogno di un governo capace di muoversi con tempestività in quattro fronti almeno: il Pnrr, opportunità per giovani e donne, sanare le disuguaglianze tra Nord e Sud. Dobbiamo procedere spediti con le riforme. Dobbiamo tenere le mafie lontane dal Pnrr. Il modo migliore per onorare la memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e degli uomini e donne delle loro scorte a 30 anni dalla loro uccisione. Ora c'è bisogno a sostegno convinto all'esecutivo, non a proteste contro la maggioranza di governo".

 

 

 

Draghi ha quindi parlato delle riforme in corso e da approvare: giustizia, fisco, concorrenza, pensioni, medici di base. Per poi tornare sull'aumento dei costi per gli italiani: "Abbiamo già gestito la ripresa delle attività nella fase pandemica. Oggi è essenziale proseguire in questo confronto e stabilire gli interventi per la prossima legge di bilancio". Tante le cose da fare entro agosto, "con la scorsa legge di bilancio abbiamo approvato un primo intervento. Ne servono altri". Tra questi, l'approvazione del salario minimo. E sul reddito di cittadinanza, "misura importante contro la povertà", Draghi ha detto che può essere "migliorato". E ancora, la politica energetica. "Il vertice ad Algeri certifica il nostro voler diversificare i fornitori e il voler puntare sulle rinnovabili. Non si può volere la sicurezza energetica degli italiani e protestare contro le infrastrutture che la porterebbero", in riferimento al rigassificatori. I bonus edilizi verranno rivisti. "Questo governo si identifica pienamente nell'Ue. La nostra posizione è chiara e forte. Dobbiamo sostenere l'Ucraina in ogni modo come fatto fin qui da questo parlamento. Zelensky me l'ha ribadito ieri: armare l'Ucraina è l'unico modo per farli difendere. Ma dobbiamo anche puntare alle negoziazioni" a partire dalla crisi del grano. "Siamo un paese libero e democratico, dobbiamo rispondere con la forza dei valori europei a chi prova a sedurci con la forza. L'Ue è la nostra casa e dobbiamo portare avanti sfide ambiziose, tra cui un tetto al prezzo del gas russo". Draghi ha parlato anche degli altri impegni che il governo vorrebbe assumere, ma "serve un governo forte e coeso e il parlamento che lo accompagni con decisione. Serve un nuovo patto di fiducia come quello che ci ha permesso di cambiare in meglio il paese: partiti e parlamentari, siete pronti? Siamo a questo punto solo perché me l'hanno chiesto gli italiani. Non dovete rispondere a me, ma a loro".