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Ballottaggi, il centrosinistra vince 7-4 e conquista città simbolo. Centrodestra verso la resa dei conti

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Nei ballottaggi delle amministrative il centrosinistra travolge il centrodestra. Vince in sette capoluoghi su 13 chiamati al secondo turno. Solo quattro le città conquistate da Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. A Verona l'ex calciatore Damiano Tommasi (53,4%) sfila la poltrona di primo cittadino all'uscente Federico Sboarina. Pesante anche il sorpasso a Catanzaro che vede la sfida tra i due professori universitari vinta da Nicola Fiorita con il 58,24% contro Valerio Donato che si ferma al 41,76%. Il 'campo largo' di Enrico Letta riconquista anche Piacenza e Parma, rimane saldo a Cuneo con Patrizia Manassero, e vince la sfida nella Monza di Berlusconi, portando alla vittoria Paolo Pilotto. A chiudere la lista Carrara dove la prima cittadina sarà la dem Serena Arrighi. "Alla fine paga la linearità e la serietà: vinciamo perché la responsabilità è più importante di tutto, in questo momento difficile serve una politica che sia seria e lineare", commenta Enrico Letta secondo cui "è sicuramente un risultato che rafforza la stabilità e il lavoro del governo. E conta in un momento come quello che stiamo vivendo",

Al centrodestra vanno, Gorizia con Rodolfo Ziberna, Frosinone con Riccardo Mastrangeli, Barletta dove vince Cosimo Cannito e Lucca con Mario Pardini. Silenti i leader della coalizione, a parlare per la Lega è Stefano Locatelli, responsabile Enti Locali: "Le divisioni hanno penalizzato il centrodestra e aumentato l'astensione, che serva a tutti di lezione. Soddisfazione per le conferme, da Sesto San Giovanni (ormai ex 'Stalingrado d'Italia') a Frosinone, dispiacere e analisi da fare città per città dove si è perso". Anche Forza Italia si lamenta: "Ci ha ovviamente penalizzato la scarsa affluenza. Sindaci scelti da un terzo degli elettori. Naturalmente l'astensionismo da sempre penalizza soprattutto noi", dice Licia Ronzulli.

Nel centrodestra tira già aria di resa dei conti. Le divisioni penalizzano drasticamente la coalizione, così l'ormai palese battaglia interna tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni per la guida. Evidentemente in una fase così complessa la maggioranza degli elettori chiede compattezza e in questi ultimi mesi il centrodestra tutto ha dimostrato tranne che unità, considerando che il primo partito di opposizione al governo Draghi è Fratelli d'Italia, mentre Lega e Forza Italia fanno parte della maggioranza. Cosa accadrà ora nella coalizione? Due le liste civiche che prendono la guida di città come Como (Alessandro Rapinese) e Viterbo (Chiara Frontini). A fare da padrone tuttavia resta l'astensione con l'affluenza che crolla al 42,16% rispetto al 54,11% del primo turno.