
Quirinale, ipotesi Riccardi dopo vertice del centrosinistra alla Camera. Renzi lo boccia

Sembra essere Andrea Riccardi il nome uscito fuori al termine del vertice di centrosinistra, andato in scena questa mattina - domenica 23 gennaio - alla Camera alla vigilia delle elezioni per il nuovo presidente della Repubblica. Niente di ufficiale ancora, ma il profilo descritto da Pd, Movimento cinque stelle e Liberi e Uguali dopo il meeting sembra essere quello del fondatore della comunità di Sant'Egidio. “Nell’incontro delle delegazioni M5s, Pd e LeU, tenutosi questa mattina alla Camera dei Deputati, si è preso atto con soddisfazione del venir meno della candidatura più rappresentativa dell’intero centrodestra. Quanto avvenuto conferma che in questo Parlamento nessuno da solo elegge il presidente della Repubblica. Come abbiamo sempre sostenuto, servono candidati di alto profilo, largamente condivisi e che siano in grado di rappresentare non una parte ma tutti gli italiani, a maggior ragione in questo particolare e difficile momento per il Paese”, scrivono in una nota congiunta i tre partiti al termine dell'incontro.
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Il leader del M5s, Giuseppe Conte, ha detto che Andrea Riccardi "è una candidatura che risponde sicuramente a quelle caratteristiche, ma non abbiamo fatto nomi". E a coloro che hanno sottolineato come possa essere caduto il suo veto sul nome di Mario Draghi, l'ex premier ha detto che il centrosinistra "fa proposte, non pone veti. I 235 voti del M5s sono di teste pensanti, e sono a disposizione per un candidato di alto profilo, che goda di una larga condivisione a maggioranza, che possa rappresentare tutti gli italiani e l’unità nazionale e non sia espressione di una specifica coloritura politica". Da fonti Dem si apprende che quello alla Camera è stato un "buon incontro caratterizzato da un clima positivo e dalla predisposizione a uno spirito unitario".
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Ma la candidatura di Riccardi viene subito bocciata dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi. "E' una persona straordinaria, io gli molto voglio bene, ma credo non abbia nessuna possibilità di essere eletto e lui lo sa benissimo. Il candidato di bandiera serve per stare sui giornali", ha detto a Mezz'ora in più su Rai 3. "Mi sento costantemente sia con Letta che con Salvini che con gli altri. Tre nomi? Non li faccio in tv, ma in parlamento. Il profilo del Presidente deve essere filoatlantico e filoeuropeo. La destra ha più numeri, è messa meglio per arrivare a quota 505, ma serve operazione politica per arrivarci. Se destra e sinistra trovano di convergere su un nome, lo sarà davvero di tutti".
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