
Afghanistan, il racconto console Tommaso Claudi: "Ci sono ancora 20 italiani, l'obiettivo è tenere aperto il ponte aereo" | Video

Il console italiano a Kabul, Tommaso Claudi, è stato intervistato nel corso del Tg1 della sera. "Abbiamo evidenza di 20 connazionali non solo a Kabul ma anche nelle altre province dell’Afghanistan", ha detto Claudi nel video. "Il nostro obiettivo è mantenere aperto il ponte aereo aperto", ha aggiunto.
Aeroporto operativo, nonostante le difficoltà. All'interno c' e' un presidio dell'ambasciata italiana con il Console Tommaso Claudi: il nostro obiettivo - ci dice - è mantenere il ponte aereo aperto. pic.twitter.com/rOMaIbEWrS
— Tg1 (@Tg1Rai) August 18, 2021
Claudi ha ricordato che finora sono già partiti due voli e che "questa mattina, grazie alla macchina della Farnesina che non si è mai fermata, sono state messe in salvo attiviste dei diritti femminili e una parte consistente dei collaboratori dell’ambasciata d’Italia a Kabul", ha spiegato. In Afghanistan c’è "una situazione di grave crisi umanitaria a cui la comunità internazionale deve fare fronte con ogni risorsa disponibile", ha ribadito Claudi, rimasto nella capitale afghana per gestire le operazioni di rientro in Italia dei connazionali e degli ex collaboratori afghani.
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All’aeroporto internazionale Hamid Karzai di Kabul è ancora presente una parte del personale dell’ambasciata d’Italia in Afghanistan, in particolare il console Claudi, secondo segretario, il quale mantiene il collegamento con la Farnesina e partecipa all’organizzazione dei voli italiani, oltre al personale consolare e a diversi militari. È italiano anche l’Alto rappresentante civile della Nato, l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, che da giorni ha preso in carico l’intera gestione dello scalo aereo di Kabul. Come fanno notare le fonti locali, l’aeroporto passerà sotto il diretto controllo dei militari statunitensi solo nella fase finale dell’evacuazione del personale militare e civile. Al momento lo scalo aereo della capitale è gestito dalla Nato che proprio attraverso l’ambasciatore Pontecorvo ne garantisce la funzionalità, la gestione del traffico aereo, le forniture elettriche ed alimentari e tutta la logistica. L’aeroporto Hamid Karzai è l’unico scalo aereo ancora attivo nel Paese e da cui possono essere condotte le complesse operazioni di evacuazione.
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