
Concorsi pubblici, Brunetta: "Ora tutti digitali e in cento giorni"

Concorsi pubblici, il ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta, illustra la svolta impressa dal governo presieduto dal premier Mario Draghi: "Ora sono tutti digitali e si concluderanno in cento giorni".
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Ospite al "Caffè della domenica" su Radio 24, condotto da Maria Latella, il ministro di Forza Italia ha spiegato: "Occorre mettere al centro il merito, la formazione e la qualità. Non sempre è stato così nella pubblica amministrazione e i concorsi sono stati sempre troppo lunghi: una follia. I giovani - ha aggiunto Brunetta - provavano tutti i concorsi a memoria, poi un errore tira l’altro. Io ho voluto cambiare questo, facendo diventare i concorsi tutti digitali, non a penna e tutto in cento giorni: tutto ciò è già legge. In modo tale da consentire di farne due o tre per numeri accettabili di partecipanti", ha specificato il ministro. "Io ce l’ho con la cattiva classe politica e sindacale, coloro che rappresentano questi giovani. Un giovane che ha paura di un concorso è già perdente. Si minacciano addirittura manifestazioni, questi giovani hanno paura di confrontarsi e sono delle vittime. Da qualche parte però bisogna pur cominciare anche perchè per la maggior parte sono bravi. Quando ci saranno 200 mila concorsi veloci all’anno e digitalizzati, non su quiz matematici a memoria, ma sull’acquisizione dei titoli, tutto ciò porterà a un miglioramento", ha assicurato.
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"I concorsi sono stati sempre troppo lunghi in Italia, con una durata media di 4-5 anni ma ora faremo concorsi semplificati, mai più carta e penna, tutto digitale e in 100 giorni, per consentire di fare 2-3 concorsi l’anno in ragione delle loro esigenze e con posizioni certe", ha ribadito il ministro. Che ha poi concluso: "Da ora ci saranno posti messi a concorso certi per funzioni certe, non più 'piato ricco mi ci ficco' nel senso che mi butto, che ci sono 3.000, 10mila posti messo a concorso. Non ha più senso tutto questo: questo è già cambiato, è già legge".
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