
Non è l'Arena, il dg della Asl sul caso Scanzi: "Verifiche sul diritto al vaccino". Il duro attacco di Sandra Amurri

Il caso del vaccino somministrato ad Andrea Scanzi torna al centro di Non è l'Arena, nella puntata di domenica 28 marzo. Durissimo attacco al giornalista a cui il farmaco è stato inoculato nonostante abbia solo 46 anni, mentre in Toscana gli over 80 stanno ancora aspettando. Massimo Giletti ricostruisce tutta la vicenda e mette in evidenza quelle che a suo avviso sono gravi inesattezze sia sui tempi che sono stati annunciati dallo stesso giornalista, ma anche sulla categoria di cui avrebbe fatto parte per farsi somministrare la dose di vaccino, quella di caregiver. In studio non mancano le polemiche e le dure critiche a Scanzi che tra l'altro è stato contattato dalla redazione ma ha preferito non rispondere.
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Lo ha fatto invece Evaristo Giglio, direttore sanitario di Arezzo che telefonicamente spiega che a suo avviso "si poteva aspettare anche un altro mese" (clicca qui per ascoltare l'intervista di Evaristo Giglio). La giornalista Sandra Amurri attacca frontalmente Scanzi: "Non è che uno si sveglia la mattina ed è caregiver... ha cercato di mettere le pezze ma è andata male! Anche avesse avuto il diritto a vaccinarsi, avrebbe dovuto dire chiamate altri che ne hanno bisogno più di me" (clicca qui per l'intervento di Sandra Amurri). Amurri a sua volta è costretta a incassare una dura replica di Luca Telese: "Dobbiamo capire se il vaccino a Scanzi è legittimo, la tua antipatia per Scanzi non interessa a nessuno". Ma Massimo Giletti chiude il capitolo lanciando una intervista ad Antonio D'Urso, direttore generale della Asl Toscana sud est. "L'indagine è stata avviata, ancora non si è conclusa. Stiamo aspettando l'esito delle verifiche effettuate sulla posizione del signor Scanzi che ha usufruito della vaccinazione con Astrazeneca". Al dg viene chiesto quali verifiche sono in corso e lui replica: "Verifiche sulle dichiarazioni di Scanzi all'atto della vaccinazione".
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E ancora: "Ha dichiarato di essere un caregiver, come ha fatto anche in alcune interviste in televisione. Il piano nazionale vaccinazione indica come caregiver le persone che sono indicate dalla persona disabile (che assiste, ndr). Gli uffici stanno verificando questo". E se dalle verifiche risultasse che Scanzi non è stato mai indicato come caregiver? Poteva vaccinarsi? "La vaccinazione con Astrazeneca in questo momento è limitata ad alcune categorie: personale scolastico, personale delle forze armate e delle forze dell'ordine, persone tra i 70 anni compiuti e gli 80 da fare. Se Scanzi non aveva queste caratteristiche non poteva accedere alla vaccinazione". E quando al dg viene fatto notare che Scanzi ha dichiarato di essere stato vaccinato in quanto figlio unico di genitori fragili, D'Urso replica: "Il decreto parla di conviventi e di caregiver e questi ultimi sono venuti fuori con il piano vaccino del 13 marzo. Fino ad allora i caregiver, come le persone fragili, non venivano vaccinati". Quindi prima del 13 marzo Scanzi non avrebbe avuto alcun modo per accedere al vaccino? La risposta non lascia dubbi: "Aveva modo di accedere alla vaccinazione solo se apparteneva alle categorie" spiegate prima. Clicca qui per ascoltare l'intervento di Antonio D'Urso.
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