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Vittorio Sgarbi sull'arresto di Fabrizio Corona: "Riportarlo in carcere significa ucciderlo"

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Vittorio Sgarbi attacca i magistrati che hanno ordinato il nuovo arresto per Fabrizio Corona. Il parlamentare, critico d'arte e sindaco di Sutri, nonché candidato primo cittadino alle prossime elezioni amministrative di Roma attacca il magistrato di sorveglianza che ha revocato gli arresti domiciliari al re dei paparazzi perché con ospitate e uscite non autorizzate sarebbe venuto meno alle prescrizioni della custodia cautelare nel proprio domicilio. 

 

"Fabrizio Corona non merita questo accanimento. Lo Stato non deve vendicarsi, deve restituire alla vita civile chi ha sbagliato. Riportare in carcere  Corona significa ucciderlo". Questo il messaggio postato da Sgarbi nei suoi profili social Twitter e Facebook. Il critico d'arte in passato non mai lesinato critiche alla magistratura con posizioni garantiste e già negli anni scorsi aveva in qualche modo difeso Fabrizio Corona. . La richiesta del ritorno dietro le sbarre era stata formulata dal pg Antonio Lamanna, rappresentante dell’accusa, e dal giudice Marina Crosti che aveva proposto la revoca del differimento pena per una serie di violazioni da parte di Corona. 

 

Fabrizio Corona aveva ottenuto gli arresti domiciliari per curarsi dalla dipendenza della cocaina. Ma secondo i magistrati non stava seguendo percorsi terapeutici e anzi stava svolgendo attività lavorative non autorizzate come le ospitate in tv. Inoltre a Corona vengono contestate anche diverse uscite da casa non autorizzate. Il fine pena, visto il cumulo delle varie condanne, sarebbe fissato nel 2024 e dunque il fotografo rischia di restare in carcere ancora a lungo. In ogni caso i suoi legali sperano di sottrarre quantomeno nove mesi di pena che, stando alla loro versione, sarebbe già stata scontata.

Fabrizio Corona appresa la notizia si è ferito alle vene e ha postato un video su Instagram con il volto macchiato di sangue. "Sacrificherò la mia vita per togliervi da quelle sedie. Sacrificherò la mia vita per togliervi da quelle sedie. Vergogna", ha detto rivolto ai magistrati. Il video è stato poi rimosso da Instagram.