
Covid, variante inglese. Vespignani: "A marzo sarà prevalente, abbassare l'Rt"

Allarme variante inglese. Nel corso di marzo, la variante del coronavirus individuata per la prima volta nel Regno Unito "arriverà a essere prevalente, grazie alla maggiore capacità di infettare. Sars-Cov-2 e la variante inglese diventeranno tutt'uno. Per i ceppi del passato ci sarà sempre meno spazio". Lo ha dichiarato Alessandro Vespignani, epidemiologo computazionale che dirige il laboratorio di modellistica dei sistemi biologici alla Northeastern University di Boston, in un'intervista a Repubblica.
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L'aumento da un lato "non si tradurrà automaticamente nelle curve ripide che abbiamo visto in Gran Bretagna. Molto dipenderà da noi e dalla capacità di mantenere sotto controllo l’Rt", ha spiegato, ma dall'altro "dati preliminari di questi giorni indicano che possa causare anche una malattia più grave". Poi ha aggiunto: "Quello che noi possiamo fare è ridurre il numero assoluto dei nuovi casi. Se riusciremo a mantenerlo basso, la situazione resterà contenibile. Ma è adesso che è importante agire. Le prossime due settimane saranno quelle che probabilmente vedranno raddoppiare la prevalenza dal 25% al 50%. La curva dei nuovi positivi per il momento ci sembra piatta o quasi, ma dobbiamo stare molto in allerta. Quando vedremo i contagi risalire rapidamente, sarà troppo tardi".
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"Dall'inizio dell'epidemia abbiamo a che fare con dati che lasciano a desiderare", ha continuato il professore. "Ma ci rendiamo conto che raccoglierli è un lavoro complesso - aggiunge - e la situazione è dura per tutti. Sappiamo che questi parametri riflettono una situazione che risale ad almeno una settimana prima. Possiamo cercare di ridurre questo ritardo, ma non possiamo eliminarlo". Insomma il pericolo della diffusione delle varianti continua a preoccupare gli esperti. Nel fine settimana il consulente del ministro della salute Walter Ricciardi era arrivato a ipotizzare un nuovo lockdown generalizzato. Tuttavia non tutti sono d'accordo e per ora rimane il sistema dei colori che divide il territorio rispetto al rischio.
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