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Vittorio Sgarbi, la rivelazione su Draghi: "Renzi lo cercava già a maggio"

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"Un potente mi ha confessato di aver ricevuto una richiesta a maggio da Renzi". Vittorio Sgarbi rivela un segreto che rischia di complicare ancora di più la posizione del leader di Italia Viva accusato di aver fatto cadere il governo Conte. Il parlamentare, sindaco di Sutri e critico d'arte ha scelto la platea della trasmissione Non è l'Arena di Massimo Giletti, in onda domenica 7 febbraio su La 7 (clicca qui per vedere il video).

 


 

"Un potente del quale non posso fare il nome, uno dei quelli che fanno parte dei poteri forti, molto importante, legato alle più grandi industrie italiane, mi ha confidato che ha ricevuto una richiesta in maggio, da Renzi, per poter incontrare e parlare con Draghi. Dunque è da maggio che è in atto l'operazione". Sgarbi ha anche rivelato di aver chiamato Renzi: "Mi ha difetto che di tutte le imprese politiche questa è quella di cui va orgoglioso. Ha tolto all'Italia il blocco che governava con Conte per arrivare a Draghi. Ma tutto è partito a maggio".
"Draghi - ha spiegato Sgarbi - non chiede il voti per sè e nemmeno per gli altri. E' questa la novità. Per questo mi sorprende la posizione di Fratelli d'Italia che parla di commissario. Noi abbiamo vissuto per un anno obbedendo al Cts. Abbiamo accettato i diktat di un comitato che non è politico e ora dovrei fare problemi per Draghi? Credo che sarebbe grave che Draghi facesse una scelta politica".

 

 

Il critico d'arte ha partecipato al primo giro di consultazioni incontrando Draghi a Montecitorio e subito dopo si è detto favorevole alla nascita del governo. Nei giorni scorsi Sgarbi ha rivelato di aver regalato al premier incaricato una copia della raccolta dei romanzi scritti dal padre. successivamente, anche con un video pubblicato sul suo profilo Facebook ha confermato l'appoggio al tentativo che sta portando avanti l'ex numero uno della Bce.