
Strappo Marini-Barberini, serie d'incontri: ecco gli scenari

È in corso la riunione tra bocciani al Brufani tra l'assessore regionale alla sanità Barberini e i consiglieri Smacchi e Brega. GUARDA il video Serve cambiamento - GUARDA "Le dimissioni non si minacciano" - LEGGI i nomi al centro dello strappo - GUARDA Ricci in consiglio regionale Al centro ci sono le nomine dei direttori generali della sanità. All'ora di pranzo sempre al bar del Brufani c'era stato il faccia a faccia con la presidente Marini. Si è notata inizialmente l'assenza di Guasticchi (la presidente Porzi è impegnata a presenziare il consiglio regionale). I bocciani sarebbero in pressing su Barberini per indurlo alle dimissioni se, come pare, la presidente Marini è pronta a firmare il decreto di nomina entro martedì senza modificare l'assetto di Asl e aziende ospedaliere. Nel frattempo alla riunione dei bocciani al Brufani si è aggiunto anche l'altro consigliere Guasticchi. "Vado a prendere un caffè" ha detto ai cronisti. Chi paga? "Paga Smacchi". Giunta straordinaria in programma per le ore 18. In consiglio regionale seduta dell'assemblea legislativa chiusa alle 17.08 dalla presidente Donatella Porzi per mancanza di numero legale: presenti in aula solo gli otto consiglieri dei gruppi di opposizione. Dopo la sessione di question time, alla rispesa dei lavori, il capogruppo del Partito Democratico, Gianfranco Chiacchieroni, ha chiesto l'inserimento all'ordine del giorno della richiesta di istituzione della Commissione speciale per le Riforme statutarie e regolamentari, avanzata da tutti i presidenti dei gruppi di Palazzo Cesaroni. Le opposizioni di centrodestra e liste civiche, invece, hanno chiesto di discutere subito la loro mozione sui “Criteri per la nomina dei direttori generali delle Aziende sanitarie regionali”. A questo punto, dopo una sospensione, la presidente Porzi ha constatato la mancanza del numero legale. “Siamo di fronte a una maggioranza profondamente divisa, con assessori che fanno intendere o minacciano di dimettersi, e un Governo regionale che non è in grado di creare le condizioni per lo sviluppo dell'Umbria e gestire in modo qualitativo la sanità. Un capitolo che rappresenta circa l'80 per cento del bilancio regionale. Ormai il cambiamento è necessario e urgente”. Lo afferma il portavoce di centrodestra e liste civiche a Palazzo Cesaroni, Claudio Ricci, commentando i lavori dell'Assemblea legislativa dell'Umbria. Ricci ritiene che sulle nomine della sanità si stia verificando “solo lotta di potere, senza guardare alla qualità per i cittadini. È disarmante quanto avvenuto nel pomeriggio, dopo il rinvio della mattinata. Alla richiesta di anticipare la mozione sulla nomina dei direttori della sanità prima la Giunta Regionale è uscita dall'Aula e poi è venuto meno anche il numero legale per assenza della maggioranza, dato che in Aula è rimasto solo centro destra, liste civiche e M5S”. Claudio Ricci, insieme ai consiglieri Mancini, Fiorini (Lega), Nevi (FI), Squarta (FdI) e De Vincenzi (Rp), ribadisce infine che “i direttori della sistema sanitario umbro devono essere nominati valutando obiettivi e secondo il merito evitando, come sta avvenendo, una semplice e poco proficua lotta per il potere politico, perdendo di vista la qualità dei livelli essenziali di assistenza per i cittadini che vedono l'Umbria al decimo posto fra le regioni italiane” La deputata democratica Anna Ascani commenta la questione delle nomine dei vertici della Sanità umbra. “I tempi odierni” – dichiara Ascani “hanno molto cambiato il rapporto dei cittadini con la politica, a causa della loro velocità, delle nuove tecnologie, dell'abbattimento delle intermediazioni. Lunga sarebbe la lista dei pro e dei contro, ma di certo emerge un dato: siamo chiamati a rendere conto non soltanto su vasta scala, ma continuamente, nel merito, nei metodi, nella qualità dei processi decisionali. È una delle richieste di accountability del nostro tempo.” “Per questo motivo” – conclude Ascani “penso che la politica umbra non stia dando bella mostra di sé riguardo alla nomina dei vertici della Sanità, a cui vanno e andranno, a prescindere dai nomi, i miei più sentiti auguri di buon lavoro. La stampa, infatti, ci offre ricostruzioni di un dibattito e di un processo decisionale fortemente condizionati dai rapporti di forza e dalle divisioni, riportandoci parole che non avremmo voluto leggere, come “caos”, “terremoto”, “rottura”, invece di “merito” o “trasparenza”, ovvero quei concetti che spesso sono al centro dei nostri convegni più che delle nostre riunioni. Ed è un peccato, perché chiunque sia nominato a incarichi di così delicata responsabilità, si merita un percorso diverso, che consegni alle persone individuate, a chi le individua, e alla politica tutta, piena forza per affrontare le non facili sfide di questi anni.”