
Ospedale, la figlia di Cucinelli dona una struttura coi soldi del matrimonio
E' nata una nuova stanza per i familiari dei piccoli pazienti nel reparto di Unità intensiva neonatale dell'ospedale di Perugia. Grazie alle donazione della figlia di Brunello Cucinelli, Carolina, e del marito Alessio Piastrelli, che hanno devoluto i soldi raccolti in occasione del loro matrimonio. L'inaugurazione della nuova sala di accoglienza per genitori e parenti rientra nei progetti che attengono all'umanizzazione e a una innovativa qualità assistenziale del Santa Maria della Misericordia. Si tratta di arredi per spazi dedicati ai genitori e l'acquisizione di un lettino speciale per la rianimazione a cordone integro che migliora lo sviluppo neuroevolutivo dei piccoli pazienti. Rientra in “un processo di innovazioni che permette alla Utin di adeguarsi agli standard europei di assistenza neonatale anche con un nuovo approccio nella rianimazione del piccolo paziente critico fin dalla fase della nascita già in sala parto”, sottolinea il direttore della Struttura Stefania Troiani. Alla cerimonia della donazione erano presenti i genitori di bambini ricoverati, gli operatori sanitari, il direttore generale e sanitario dell'Azienda Ospedaliera Emilio Duca e Diamante Pacchiarini . Proprio Duca , dopo i ringraziamenti alla coppia degli sposi, protagonista della donazione, “ambasciatori di una sensibilità verso le persone più fragili, quali i bambini”, si è soffermato sulla accresciuta qualità dei servizi , sia sotto l'aspetto della umanizzazione che della ottimizzazione delle cure. Carolina Cucinelli, come riferisce una nota stampa dell'ospedale, ha testimoniato la vicinanza al mondo della sofferenza, confermando un impegno anche futuro: ”Grazie ai tanti amici che hanno accolto la nostra idea di supporto al mondo della assistenza dei bambini in ospedale, ora si realizza un importante traguardo per i piccoli pazienti umbri”. La cerimonia di donazione è stata arricchita dalla performance del coro dei bambini della scuola S. Croce diretto dal maestro Enrico Bindocci.