
Rudi Guede dal carcere: “Se Amanda e Raffaele sono innocenti, lo sono pure io"

“Se Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono innocenti, lo sono pure io. In questa maledetta storia io sono il condannato impossibile, complice di un omicidio rimasto senza colpevoli”. Così parlò Rudy Guede dal carcere di Viterbo, dove sta scontando sedici anni per l'uccisione di Meredith Kercher. Guede dopo la sentenza della quinta sezione della Cassazione è diventato di fatto unico responsabile della morte della studentessa inglese avvenuta nel novembre di quasi otto anni fa nel casolare di via della Pergola. L'ivoriano ha parlato in carcere con il senatore Andrea Ugello: “Io e miei avvocati - ha detto dalla cella - abbiamo intrapreso un percorso ben preciso. Attendiamo le motivazioni della sentenza, che ci potrà dare elementi utili al nostro caso. Qui il rito abbreviato è visto come un'ammissione di colpevolezza, io pensavo invece di dimostrare subito la mia innocenza. Comunque continuo ad avere fiducia nella giustizia e prima o poi i giudici si convinceranno: non posso essere stato io il complice di me stesso”. “La richiesta di revisione del processo al momento non è un'ipotesi che stiamo valutando” ribadiscono intanto i difensori dell'ivoriano Walter Biscotti e Nicodemo Gentile. A cui non è andato giù quel “pensiero del loro assistito che il senatore Augello si è affrettato a far conoscere alla stampa, forse solo per cercare un po' di pubblicità personale”.