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Domenica delle Palme, Bassetti: "La Croce è un dono"

(Foto Giancarlo Belfiore)

Eleonora Sarri
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Domenica delle Palme celebrata tra piazza IV Novembre e la cattedrale di Perugia. Il cardinale Bassetti: "Agli occhi del mondo la Croce può sembrare un fallimento, ma noi sappiamo che è un dono, un tesoro prezioso". Nella suggestiva cornice di piazza IV Novembre il cardinale Gualtiero Bassetti ha benedetto le Palme e insieme ai fedeli ha fatto ingresso nella cattedrale di San Lorenzo. GUARDA LE FOTO Un gesto che ricorda l'ingresso di Gesù in Gerusalemme e che apre i riti della Settimana Santa, di Passione, Morte e Risurrezione del Signore. Come ha ricordato il diacono al termine della celebrazione eucaristica in cattedrale: "Siamo invitati a seguire con attenzione e con spirito sveglio e pronto la Settimana Santa, nella quale si rinnova il mistero della Redenzione, non come fecero i tre discepoli vinti dal sonno la notte in cui Gesù fu tradito". Ad esortare i fedeli ad essere nella vita "cristiani vigili", è stato lo stesso cardinale Bassetti nell'omelia aperta con una riflessione sui bambini. "Miei cari fratelli, durante la processione con le palme e con i ramoscelli d'olivo – ha esordito il porporato – abbiamo cantato: “i fanciulli degli ebrei agitavano piccoli rami d'olivo, andando incontro al Signore con i loro canti. E questi fanciulli stendevano i loro piccoli mantelli per fare un tappeto a Gesù che passava”. Nel Vangelo si parla poco dei bambini, ma essi furono protagonisti mentre Gesù entrava in Gerusalemme. Imitiamo questi bambini: ritroviamo anche noi, almeno durante la Settimana Santa, cuore di tutto l'Anno liturgico, la semplicità di cuore dei piccoli. Come i fanciulli di Gerusalemme, abbiamo bisogno di ritrovare il gusto dello stupore, della bellezza della fede e della gioia di seguire Gesù". "Non vergogniamoci della nostra fede – ha proseguito il cardinale –, ricordiamo con quanta commozione, da piccoli, abbiamo tutti vissuto il nostro rapporto di amicizia con Gesù, la nostra fede in Lui, ed ora, da adulti, ci rendiamo conto di quanto poco siamo maturati nelle fede".