
Omicidio Meredith, è il giorno della sentenza
Venerdì la Cassazione metterà il sigillo sul processo per la morte di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa la notte del primo novembre del 2007. GUARDA il video Per quell'omicidio sono stati condannati, poi assolti, infine nuovamente condannati Raffaele Sollecito e Amanda Knox. A decidere saranno i giudici della V sezione penale presieduti da Gennaro Marasca. L'udienza ha preso il via mercoledì. Per il Pg, Mario Pinelli, che ha chiesto la conferma delle condanne dei due ragazzi (anche se le pene sarebbero da ricalcolare nei confronti di Amanda a 28 anni e 3 mesi e nei confronti di Raffaele a 24 anni e 9 mesi) il quadro ricostruito dalla Corte d'Assise d'Appello di Firenze il 30 gennaio 2014 "resiste ad ogni censura". Poi è stata la volta delle difese tranne quelle del ragazze. Giulia Bongiorno prenderà infatti la parola venerdì alle 9 ad apertura dell'udienza. Amanda e Raffaele hanno scontato quattro anni di carcere. Sono stati condannati in primo grado a 26 e 25 anni. Nel 2011, in Appello, sono stati assolti e il 25 marzo 2013 la Cassazione ha annullato le assoluzioni rinviando il processo al tribunale di Firenze. La condanna dell'appello bis per Amanda e Raffaele è scattata il 30 gennaio 2014. Per l'omicidio di Meredith è stato condannato definitivamente Rudy Guede, processato con rito abbreviato: sta scontando sedici anni di reclusione. Secondo la ricostruzione dei giudici, Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede devono essere considerati "ugualmente responsabili" per l'omicidio di Meredith Kercher dal momento che insieme operarono per lo stesso fine: quello "di immobilizzare Meredith e usarle violenza". Tutti gli imputati si sono sempre proclamati innocenti. Contro le condanne hanno fatto ricorso i legali dei due ragazzi, Giulia Bongiorno e Luca Maori, che difendono il giovane pugliese e hanno evidenziato "sviste, lapsus ed errori grossolani". Con loro anche i legali di Amanda Knox - che attenderà la sentenza nella sua Seattle - Carlo Dalla Vedova e Luciano Ghirga chiedono l'annullamento della sentenza. Sollecito ha fatto sapere che sarà in aula, così come due anni fa, ad attendere l'esito che darà in un senso o nell'altro la svolta alla sua vita. Attenderenno invece in Inghliterra lasentenza i familiari di Mez che rappresentano la parte civile. Chiedono ovviamente che vengano respinti i ricorsi degli imputati.