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Umbria ferma al 67% per la raccolta differenziata

Francesca Marruco
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L'Umbria è ancora ben lontana dal traguardo del 72,3% per la raccolta differenziata. Infatti, secondo l'ultimo report pubblicato dall'Agenzia regionale per la protezione ambientale dell'Umbria, aggiornato al 31 dicembre 2019, il cuore verde si ferma al 67%. Se si considera che nella rilevazione del primo trimestre del 2017 l'Umbria era a quota 61 % è facilmente intuibile, quanta poca strada si sia fatta. In particolare, secondo la mappa interattiva aggiornata presente nel sito di Arpa, l'ambito con la performance peggiore, è il numero 3, quello della zona Foligno- Spoleto e Valnerina che si ferma al 56% appena e rispetto al trimestre precedente guadagna solo un punto percentuale in più. E la maglia nera in quella zona, ma anche in tutta l'Umbria, va a Poggiodomo che non ha differenziato nulla. L' ambito 4 invece, la zona del Ternano, anche se perde due punti percentuali rispetto alle rilevazioni relative ai tre mesi precedenti, arriva al 72%, ed è quello con la percentuale più alta nella regione. Tanto che, all'interno della zona di pertinenza c'è Calvi dell'Umbria che arriva a sfiorare il 90% di raccolta differenziata. Il comune a confine con il Lazio infatti differenzia l'89,4 % dell'immondizia prodotta. Partito nel primo trimestre del 2017 da 74,90% ha accelerato fino ad arrivare ad una percentuale decisamente altta. La miglior performance del cuore verde. Nel mezzo ci sono i comprensori del Tifernate e del Perugino. Il primo, capitanato da Città di Castello, si ferma al 65 % e il punto in più rispetto al trimestre precedente non apposta grandi modifiche. L'ambito del perugino invece non si muove dal 69%, che aveva già raggiunto nel trimestre precedente. IL PEZZO INTEGRALE NELL'EDIZIONE DEL 7 GIUGNO DEL CORRIERE DELL'UMBRIA