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Raffaele e la fine di Meredith: "Persecuzione allucinante,non sono assassino"

"Sto battagliando tutti i giorni, la mia vita di prima è stata cancellata". E all'udienza di Firenze parla della storia con Amanda

Federico Sciurpa
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Raffaele Sollecito in aula a Firenze per l'udienza del processo di appello bis per l'omicidio di Meredith Kercher, parla e si commuove. Una lunga dichiarazione spontanea, la sua: "Sento nei miei confronti una persecuzione allucinante contro di me". "Mi hanno descritto come un assassino spietato, non sono niente di tutto questo. Sto battagliando tutti i giorni per la verità e non auguro a nessuno di vivere ciò che ho vissuto io. La mia vita di prima è stata cancellata. Ora battaglio ogni giorno per la verità su tutta questa vicenda". La storia. Raffaele e Amanda furono condannati in primo grado a 26 e 25 anni per l'omicidio di Meredith Kercher, il cui corpo senza vita fu trovato nella camera da letto del suo appartamento di Perugia, il 2 novembre 2007. Poi assolti in appello nell'ottobre 2011. Rudy Guede, viene condannato con rito abbreviato a 16 anni di carcere per concorso in omicidio e violenza sessuale.  Per Sollecito e la Konx la sentenza fu poi annullata lo scorso 26 marzo dalla Corte di Cassazione.  Raffaele si commuove mentre tocca il tasto Knox: "Amanda è stata il mio primo vero amore, un fiore sbocciato all'improvviso. Era una piccola favola".  Il tema processuale è l'illustrazione della perizia sul coltello trovato in casa di Raffaele Sollecito, sul quale c'è "un'evidente discordanza tra il profilo della vittima e quello della traccia" analizzata. Lo ha sottolineato il maggiore Andrea Bardi, del Ris dei carabinieri Roma. Una "notevole discordanza anche per Rudy Guede, 14 valori su 18 e altrettanta discordanza anche su Meredith con valore di 15 su 20". L'unica concordanza "si registra, invece, - sottolineano i Ris - su Amanda Knox, comprendente un valore di 18 su 18". "Supportiamo fortemente - ha detto il maggiore Berti - che il profilo genetico di Amanda sia presente nella traccia". Per l'accusa, quel coltello da cucina è l'arma del delitto. La difesa ha sempre sottolineato che venne sequestrato in casa di Sollecito, all'epoca fidanzato di Amanda e che, quindi, "e' normale che sia stato usato da Amanda per scopi domestici". A riprova dell'esito della perizia, ha ricordato il perito, ci sono gli esiti dei confronti fra la traccia e i profili genetici di Sollecito, Guede e Meredith, dai quali sono emerse "evidenti discordanze". Affermazioni che fanno dire alla Bongiorno, legale di Sollecito, che "questa udienza documenta che in questo processo non c'è nulla. La perizia conferma che in realta' tutte le prove sono inesistenti, si sgretolano appena si approfondiscono". L'udienza si è aggiornata al 25 novembre. Il presidente Alessandro Nencini ha calendarizzato le prossime: 25 e 26 novembre, 16 e 17 dicembre e 9 e 10 gennaio.