
Verinik, il disastro Pd

Davide Vecchi
A Reggio Calabria ci sono oltre 500 dipendenti comunali che da tre mesi non percepiscono lo stipendio. Ed è la seconda volta che il sindaco non riesce a garantire le buste paga. Il primo cittadino si chiama Giuseppe Falcomatà ed è del Partito Democratico. Perché lo scrivo? Per aiutare i vertici dem a comprendere meglio i motivi della sonora batosta ricevuta in Umbria: l’assoluta mancanza di credibilità. E mi pare necessario che qualcuno li aiuti perché da giorni sento ripetere dal commissario Walter Verini che il risultato non è poi così male. Ancora ieri lo andava ripetendo. O finge di non capire o non capisce. E in entrambi i casi è bene si faccia da parte, come giustamente invocano praticamente tutti, a cominciare dal sindaco di Gualdo, Massimiliano Presciutti, a molti altri. Sarebbe dunque il caso che iniziasse a guardare in casa propria invece di dare consigli e impartire lezioncine ad altri. La credibilità del Pd è zero. Perché in Umbria (e non solo) i dem hanno governato in maniera spesso pessima. Reggio Calabria è uno degli esempi. Troppo distante da qui? Bene. Allora guardiamo il nostro territorio. Per settimane hanno ripetuto come un mantra “Tesei da sindaco ha lasciato un buco di bilancio a Montefalco” quantificandolo a casaccio fino a 4 milioni. In realtà si tratta di 1,3 milioni di debiti. Magari, dopo 49 anni di ininterrotta gestione, lasciassero loro altrettanto. Conoscono la loro eredità? Il neogovernatore si mette alla guida di una Regione martoriata, nella quale negli ultimi decenni la meritocrazia è stata sistematicamente sostituita dalle assunzioni in cambio di voti e spartizioni tutte interne al centrosinistra in ogni ente o controllata pubblica che garantisse un minimo di potere. E cito il Corriere della Sera: “Un sistema ferroviario fermo agli anni Settanta, con 3.770 aziende sparite dal 2010 a oggi, il Pil ridotto di 8 punti percentuali, l’80% della spesa corrente risucchiata dai costi della sanità”. Questo il risultato della gestione Pd. E ancora parlate? Dovreste ringraziare che qualcuno si faccia carico del tentativo di risolvere i problemi da voi creati. Verini ora vuole guidare il congresso. Lo stesso Verini uscito sconfitto dall’ultimo congresso. E magari nell’intervento parlerà di Montefalco. E perché non di Terni o di Perugia? Il Comune di Terni è stato direttamente portato al dissesto finanziario. Nel capoluogo, quando il sindaco Andrea Romizi si è insediato - dopo l’egemonia (anche qui) del centrosinistra - ha trovato un disavanzo tecnico di oltre 36 milioni, con l’utilizzo di anticipazione finanziaria per altri 20 milioni e un indebitamento di oltre 800 euro a cittadino. E mi limito a citare ancora il Corriere della Sera. In poco più di cinque anni Romizi ha ridotto il deficit del 20%, l’indebitamento di oltre il 25% e azzerato l’anticipazione finanziaria. Senza entrare nello specifico delle controllate risanate, come Afas. Risultati ottenuti nonostante il taglio dei trasferimenti correnti del 40% da parte dello Stato e senza alcun contributo da parte della Regione che fino al 31 dicembre 2013, quindi fino a quando il sindaco era del Pd, ha versato a Palazzo dei Priori 3,5 milioni ogni anno. Ma di cosa stiamo parlando? Di cosa cianciate ancora? Le parole non hanno peso quando si mettono in fila i fatti. E i fatti sono questi. E sono chiari: il Pd è l’unico responsabile del disastro economico, sociale, ambientale, sanitario, infrastrutturale dell’Umbria. Riaprite le Frattocchie, tornate nelle piazze e fuori dalle aziende, mettetevi in coda alle mense e non a Solomeo, andate in Chiesa e fate volontariato invece di scrivere sui social appelli contro la povertà. Insomma: tornate concreti, scusatevi per i disastri fatti e ripartite da zero. Altrimenti con questa classe dirigente locale ci arriverete presto a zero.