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Monsignor Bassetti in visita alla Comunità Incontro

Emiliano Pascucci*
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Non capita tutti i giorni e in ogni casa di avere la visita di un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, capita però nella casa madre della Comunità Incontro di Molino Silla ad Amelia dove Sua Eminenza Gualtiero Bassetti è un ospite sempre gradito ed omaggiato, vista la fantastica storia d'amore che lo lega ai ragazzi di don Gelmini ormai da parecchi anni. Don Pierino nutriva per il prelato toscano un affetto e una stima talmente grande che lo portò a collaborare con lui per lungo tempo, nonostante gli impegni e le difficoltà che possano tener occupato un componente del Sacro Collegio, affidò alla sua persona perfino la gestione di alcuni centri della Comunità Incontro in Toscana quando egli era ancora vescovo di Massa Marittima. Una visita eccezionale quella di sabato 3 gennaio nella “Stanza del camino” di Molino Silla, storico luogo simbolo, polmone e cuore della fondazione della Comunità Incontro, proprio da lì partì tutto e proprio lì Don Gelmini più di 30 anni fa cominciò con un gruppo di ragazzi l'avventura che oggi è una vera e propria solida realtà della lotta alla droga. In questi giorni il cardinale è apparso sulla cronaca locale per aver spinto durante una sua omelia l'acceleratore contro ogni forma di associazione criminale nel mondo e nella regione, le stesse associazioni dedite anche all'immissione e lo spaccio nel territorio di sostanze stupefacenti. Davanti ai ragazzi di Molino Silla, Bassetti con grande senso di umanità, richiedendo personalmente di ascoltare storie di vita di alcuni presenti, rispondendo a numerose domande, spende parole, da consigli ed auguri a tutti gli uomini occupati nel “percorso della speranza”, perché l'uomo che spera è un uomo in cammino che guarda fiduciosamente innanzi a sé, perché è dalla speranza che la persona è spinta ad essere quello che ancora non è, ad osare fino l'inosabile e a controllare anche le situazioni più difficili, ed anche se alcuni non pensano a Dio, è comunque Dio che pensa a loro e non li abbandona. Sperare è attendere con fiducia che quanto si è immaginato, desiderato, bramato, progettato, nonostante le fatiche di ogni giorno abbia a realizzarsi e, sulla spinta di tale fiducia, fare il possibile affinchè ciò che si spera sia raggiunto e si realizzi. E' la spinta della speranza che porta ciascuno a diventare ciò che è, e ad ottenere meritatamente quella conquista chiamata “rinascita” dell'uomo. La speranza del cristiano non è soltanto un atteggiamento fondamentalmente ottimistico e non si basa sulle capacità e cognizioni personali, bensì su Dio, che resta fedele alle sue promesse; confida, che Dio non permetterà mai una completa rovina, perché è proprio dalla vita, dal messaggio e dal comportamento di Gesù, come presentatoci nella Bibbia, che l'uomo impara a non disperare né a disperarsi. La speranza cristiana è in grado di dare una risposta fondamentale al problema radicale sul senso della vita, la speranza ha il potere di liberare l'uomo dalla paura “paralizzante” e dalla passività infruttuosa. Occorre una grande spinta interiore di fiducia verso il futuro, sperare per sé e per gli altri, perché tutti abbiamo il compito di “trasformare” il mondo in vista di un avvenire comune. “Non vi è situazione nella vita - ha detto Bassetti - così negativa da non poter essere ribaltata con l'ausilio del coraggio, rimboccandosi le maniche e sporcandosi qualora necessario le mani anche nel fango”. Nell'incontro non sono mancate rievocazioni di vecchi incontri, di storie di profonda amicizia tra il prelato e don Gelmini che hanno fatto vivere e notare in sala degli attimi di commozione generale nel viso di ogni componente del Comitato direttivo di Molino Silla, dei residenti, ma soprattutto di Sua Eminenza il cardinale. * Ospite della Comunità