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Volvo XC40, due cuori elettrici per comfort e potenza

Alla guida della versione Recharge Elettrico, 100% elettrica

Sergio Casagrande
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Volvo prosegue il suo piano di totale elettrificazione della gamma (obiettivo fissato entro il 2025, per poi arrivare a vetture solo elettriche nel 2030) e presenta la versione 100% elettrica di XC40: XC40 Recharge Elettrico che si affianca al già noto XC40 Recharge Plug in Hybrid. Il nuovo XC40 Recharge Elettrico, esteticamente, non si differenzia dagli altri XC40, tranne che per la calandra che abbandona l’effetto griglia per diventare quasi una parte integrante della carrozzeria. Il succo delle novità, infatti, è tutto concentrato nel sistema di propulsione e nella tecnologia applicata che fanno di questa vettura anche il primo modello completamente elettrico della Casa svedese.

 


Innanzitutto sotto al cofano ci sono due motori elettrici, gemelli, da 204 Cv di potenza ciascuno, per un totale di 408 Cv (300 kW) e 660 Nm di coppia. La trazione è integrale perché i due propulsori lavorano rispettivamente sull’asse anteriore e su quello posteriore. E le prestazioni (come abbiamo avuto modo di testare su un percorso diviso tra strade urbane ed extraurbane) sono da vera supersportiva. Da 0 a 100 chilometri orari si può schizzare in appena 4,9 secondi, grazie alla caratteristica dei motori elettrici di offrire immediatamente la coppia massima.

 


La velocità massima, tuttavia, come tutte le Volvo di ultima generazione, è limitata a 180 km/h. L’autonomia di percorrenza dichiarata con una ricarica è, invece, di 399-418 km. Il pacco batterie è agli ioni di litio (75 kWh, posizionato longitudinalmente sul pianale) e può essere ricaricato all’80% della sua capacità in soli 40 minuti se ci si collega a un sistema di ricarica superveloce. Da segnalare, comunque, che, come per tutte le auto elettriche, l’autonomia può essere condizionata (a volte anche in maniera significativa) dallo stile di guida, dalle condizioni ambientali e dall’uso di servizi della vettura come l’impianto di climatizzazione o le luci di profondità. 
Il comfort di marcia è elevatissimo, merito anche della silenziosità totale del sistema di propulsione (si avvertono con un minimo di evidenza solo l’effetto del rotolamento degli pneumatici e l’impatto dell’aria sulla carrozzeria).
Elevata anche la tenuta di strada e la scelta di posizionare il pacco batterie al centro del pianale, in lungo, si dimostra particolarmente azzeccata perché il peso è stato ripartito in maniera decisamente più adeguata rispetto a molte altre concorrenti che, invece, spesso ne pagano le conseguenze sul posteriore e soprattutto negli inserimenti in curva.
Le dotazioni Adas sono complete, mentre il sistema di infotainment è basato sulla piattaforma Android Automotive (molto più evoluto e performante del più noto e basilare Android Auto) ed è comandabile attraverso uno schermo touchscreen da 9 pollici. E’ integrato con Google Assistant, Google Maps e Google Play Store ed è costantemente collegato e aggiornato on line. Come on line, e quindi senza l’intervento dell’autofficina, si aggiorna automaticamente l’intero software della vettura.
Disponibile una funzione One Pedal Drive che permette di guidare la vettura come fosse un go kart: per rallentare o frenare è sufficiente agire solo sul pedale del freno rilasciandolo. Un sistema simile all’e-Pedal già adottato con successo da Nissan che incrementa sensibilmente anche la capacità di ricarica autogenerativa della vettura. Basta prenderci un po’ di confidenza e risulterà particolarmente utile soprattutto nella guida urbana.

 


Per quanto riguarda i tempi e le possibilità di ricarica, per rianimare completamente il pacco batterie esausto ci vogliono circa 2 ore da una colonnina da 50 kW in corrente continua; 8 in corrente alternata da Wallbox da 11 kW; e molte di più se si è costretti a ricorrere alla rete domestica tradizionale (2,3 kW). Volvo, comunque, consiglia di evitare di ricaricare oltre l’85% della capacità per garantirne la massima efficienza delle batterie più a lungo. Una ricarica frequente al 100%, in effetti, accorcia di molto la vita di qualsiasi batteria. Ma molte altre Case automobilistiche, questo particolare, spesso dimenticano di evidenziarlo ai propri clienti.
Per quanto riguarda i prezzi, il listino parte da 59.750 euro, che scendono vertiginosamente grazie agli incentivi.

 


Se, poi, l’auto con la spina non fa per voi, c’è sempre XC40 Recharge Plug in Hybrid a disposizione, a partire da 47.750 euro, salvo incentivi e promozioni. L’ibrido è offerto in due versioni: T4, con motore termico benzina, 1.500 cc 3 cilindri, da 129 Cv abbinato a un elettrico da 82 per un totale di 221 Cv; e T5 con lo stesso benzina, ma da 180 accoppiato a un elettrico da 82 Cv che diventano 262 Cv totali. Entrambe offrono un’autonomia dichiarata in pure electric di 41-46 km e consumi di benzina che possono toccare anche i 2,1-2,3 litri per 100 km. Ovvio che, per la presenza del propulsore termico tradizionale e di un serbatoio di carburante da 45 litri, rispetto a XC40 Recharge Elettrico, XC40 Plug in Hybrid permette, a chi soffre di ansia da autonomia, di dormire sonni tranquilli.
Sergio Casagrande
Twitter: @essecia