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La scelta coraggiosa di Orvieto

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Sergio Casagrande
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Lo shopping natalizio di questo 2013 sta per cominciare sotto i peggiori auspici. Nonostante ci sia qualcuno che insiste a dire che stiamo uscendo dal tunnel (ma costui, prima di entrare in galleria ha acceso i fari?) la fase più buia della crisi - almeno per l'economia reale degli umbri - non è di certo ancora superata. Centri commerciali pieni sì, ma in maggioranza di gente che non fa acquisti o ne fa davvero pochi. Casse ai supermercati con sempre meno file. Librerie deserte. E tante, tantissime promozioni, come non mai prima, che sembrano non attirare più neppure una minima curiosità. I 3x2, i supersconti anche oltre il 50%, i pagamenti dilazionati a rate con interessi rasati realmente a zero si moltiplicano ovunque. O eravamo fessi allora che non costringevamo i commercianti ad offrirli o siamo altrettanto fessi oggi che non ne vogliamo usufruire. O eravamo troppo ricchi dieci anni fa o siamo troppo poveri oggi. Comunque sia, abbigliamento, calzature, casalinghi e quant'altro sono ormai lontani anni luce dai fatturati che si macinavano ai bei tempi. Ormai, in Umbria, nemmeno molti settori del cosiddetto “lusso”sembrano indenni dalla crisi. Sarà perché siamo sempre con meno lavoro e meno soldi? Sarà che la situazione è tale che ci è passata la voglia di spendere? Sarà che il rischio delle nuove tasse e dei rincari delle tariffe non ci fa fare sonni tranquilli? Le motivazioni sono tutte valide e molteplici. Ed è certo che tolti coloro che non trovano lavoro e coloro che ne sono rimasti senza - tantissimi e, purtroppo, in continuo aumento anche nella nostra Umbria come puntualmente ci ricordano da innumerevole semestri tutte le statistiche - c'è sicuramente una fetta di consumatori che ha cambiato i suoi stili di vita pur potendosi permettere ancora la possibilità di fare acquisti e regali. Ecco, quindi, che la decisione presa in questi giorni dall'amministrazione comunale di Orvieto con la quale è stato stabilito che tutti i pomeriggi, dal 7 al 24 dicembre prossimi, si parcheggerà gratis in tutta la città della Rupe, aree con strisce blu comprese, appare non solo sensata e coraggiosa, ma addirittura da prendere d'esempio. Perché è risaputo (e dimostrato anche da alcuni sondaggi svolti dalle associazioni dei commercianti) che uno dei motivi che negli ultimi anni ha spinto sempre meno la gente nei negozi dei nostri centri storici sono state le politiche repressive nei confronti di chi si sposta in auto e i parcheggi troppo cari (oltre che insufficienti). La scelta di Orvieto, quindi, vista la situazione - probabilmente non attirerà frotte di acquirenti, ma sicuramente verrà gradita almeno da chi, altre volte, ha rinunciato a un giro tra le vetrine dei negozi del centro per le difficoltà che si hanno nel trovare gli spiccioli per i parchimetri o i “grattini” dal tabaccaio. Offrire la gratuità di una sosta che è già concessa solitamente a pagamento non toglie nulla alle Ztl già esistenti e alla qualità della vita di chi vi risiede e probabilmente non darà neppure problemi di cassa al Comune. In una località della Liguria, infatti, dove si è già sperimentata una soluzione analoga (Andora ha abolito il pagamento in tutte le aree di parcheggio) l'amministrazione comunale ha ridato rapidamente ossigeno a un centro storico che rischiava l'asfissia e quello che si è perso dai parcheggi è già rientrato sotto molte altre forme grazie al via vai di forestieri che si è generato. Ovvio che oltre al parcheggio gratuito si deve offrire anche di più. Ma questo lo sanno ad Orvieto (perché l'assessore Gianluca Luciani ha già detto che ci si sta attivando per una serie di iniziative ed eventi promozionali) e lo sanno anche tutti quei commercianti che hanno già falciato i loro listini.  [email protected] gruppocorriere.it Twitter: @essecia