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Quel colpo da leccarsi i baffi

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Sergio Casagrande
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Non sarebbe diventata di certo la rapina del secolo, ma sicuramente sarebbe stata ricordata a lungo per la singolarità del suo bottino: un maxi carico di cioccolata. Ma non una cioccolata qualunque. Quella sinfonia di cioccolata e nocciole che, trasformata in crema da spalmare sul pane o da gustare a cucchiaiate, fa impazzire i golosi di tutto il mondo: la Nutella. Il colpo sventato mercoledì scorso ad Attigliano, alla memoria dei cronisti, ha un solo precedente analogo. Risale ai primi giorni dell'aprile scorso e la notizia è finita sulle pagine dei giornali di tutto il mondo: nella città di Bad Hersfeld, nel cuore della Germania, una squadra di soliti ignoti ha svuotato un tir posteggiato in una piazzola di servizio rubando 5 tonnellate e mezza di Nutella suddivisa in barattoli. Valore commerciale della merce: 16mila euro circa. In Umbria, questa volta, di tonnellate ne volevano portare via molte di più visto che i barattoli contenuti nell'autotreno avevano un valore dichiarato di circa 250mila euro. Comunque, la rapidità con cui un camionista di passaggio ha dato l'allarme è stata fondamentale per mandare in fumo il piano. La banda, formata da almeno 3 persone, era riuscita a sequestrare il conducente del tir carico di cioccolata - fermo in una piazzola dell'Autosole - e ad obbligarlo, sotto minaccia di morte, a disattivare il codice elettronico di blocco di cui era dotato il mezzo. Ed era anche riuscita a prendere il largo dirigendosi verso Sud. Ma la polizia stradale, ha interrotto la fuga intercettando il tir all'altezza di Magliano Sabina. I banditi se la sono data a gambe, ma l'intero carico è stato recuperato. Al di là della particolarità del bottino del colpo fallito, il fatto merita una riflessione perché finisce per allungare una già corposa lista di rapine e furti “alimentari” messi a segno o tentati negli ultimi mesi in Umbria come nel resto d'Italia. Solo a Perugia e nei suoi dintorni, recentemente, le cronache hanno registrato un altro tentato maxisaccheggio di cioccolata (ma in questo caso non si era trattato di Nutella ma di 40 bancali di prodotti dei “Costruttori di dolcezze”) al magazzino di Eugenio Guarducci, il patron di Eurochocolate; e una fitta serie di piccole e grandi razzie di generi alimentari e beni per la cura della persona di ogni tipo nei garage e nelle cantine. L'incremento di episodi del genere, la loro frequenza in evidente crescita esponenziale e anche la singolarità degli obiettivi che vengono prescelti, possono essere visti come gli ennesimi segnali di una crisi generale che oltre a colpire i consumatori e gli onesti cittadini, costringe ladri e malviventi a cambiare i loro obiettivi. Il ripetersi, in particolare, di saccheggi particolarmente consistenti di generi alimentari, potrebbe anche essere la dimostrazione che è tornato fiorente il mercato nero. Anche perché a progettare il furto di tonnellate e tonnellate di Nutella non possono di certo essere stati dei rapinatori mossi esclusivamente da desideri golosi. Se messo a segno, infatti, un colpo del genere avrebbe permesso di intascare un bel gruzzolo vendendo, sottobanco, uno dei prodotti che, anche in tempi di crisi, continua ad essere tra quelli più facilmente smerciabili. E sì, alla fine sarebbe stato proprio un bel colpo. Di quelli da leccarsi i baffi… [email protected]