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I cristiani sono donne e uomini controcorrente

Antonio Colasanto
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Nell'udienza generale, Papa Francesco ha ricordato come “iI cristiani amano, ma non sempre sono amati. I cristiani sono dunque uomini e donne controcorrente. Non per spirito polemico, ma per fedeltà alla logica del Regno di Dio”. Da qui ka riflessione sulla speranza cristiana come forza dei martiri. “Quando, nel Vangelo, Gesù invia i discepoli in missione, non li illude con miraggi di facile successo; al contrario, li avverte chiaramente che l'annuncio del Regno di Dio comporta sempre una opposizione. E usa anche un'espressione estrema: ‘Sarete odiati - odiati - da tutti a causa del mio nome'. Quando Gesù invia i suoi in missione, sembra che metta più cura nello spogliarli che nel vestirli. In effetti, un cristiano che non sia umile e povero, distaccato dalle ricchezze e dal potere e soprattutto distaccato da sé, non assomiglia a Gesù. Dunque senza fauci, senza artigli, senza armi. L'unica forza del cristiano è il Vangelo. Gesù rassicura i suoi dicendo: ‘Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati.' I cristiani devono dunque farsi trovare sempre sull'altro versante del mondo, quello scelto da Dio: non persecutori, ma perseguitati; non arroganti, ma miti; non venditori di fumo, ma sottomessi alla verità; non impostori, ma onesti. Questa fedeltà allo stile di Gesù fino alla morte verrà chiamata dai primi cristiani: ‘martirio', che significa ‘testimonianza'. A volte, leggendo le storie di tanti martiri rimaniamo stupiti di fronte alla fortezza con cui hanno affrontato la provache è segno della grande speranza che li animava: la speranza certa che niente e nessuno li poteva separare dall'amore di Dio donatoci in Gesù”.