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Aldo Moro, la figlia contro la Rai e il regista Bellocchio della serie Esterno notte: "Rispettate la storia o lasciateci in pace"

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"O si decide che siamo personaggi storici, e allora si rispetta la storia, o si decide che siamo personaggi privati e allora ci si lascia in pace". La primogenita di Aldo Moro, Maria Fida, affida a questa riflessione tramite l'Agenzia Italia il suo sfogo nel giorno della prima televisiva della pellicola di Marco Bellocchio dal titolo Esterno Notte, in onda questa sera su Rai1 e trasmessa sul grande schermo in alcune serate evento in estate. Già durante la registrazione della fiction e, in seguito, in occasione dell'uscita nelle sale, Maria Fida Moro si era pronunciata pubblicamente contro una narrazione televisiva che, a suo giudizio, non può rispecchiare la verità storica.

 

 

"Mio figlio e io viviamo, nascosti in bella vista, col citofono, campanello, e telefono spenti", ha spiegato Maria Fida Moro, "ma ogni giorno un'ondata di tsunami ci raggiunge ugualmente. Non pretendo che gli altri, che non hanno provato, capiscano, ma a dispetto dell'esperienza seguito a sperarci" aggiunge citando suo figlio Luca, il nipote al quale Aldo Moro si rivolgeva nelle sue lettere scritte nel corso dei 55 giorni di prigionia.

 

 

"È già vergognoso infischiarsene del dolore altrui ed è doppiamente vile usarlo per fare affari" conclude l'ex senatrice. Che infine ricorda: "Nel 1963 papà conclude così un discorso credo a Firenze: 'Lasciamo dunque che i morti seppelliscano i morti, noi siamo diversi, noi vogliamo essere diversi dagli stanchi e rari sostenitori di un mondo ormai superato'". La Rai e il regista Bellocchio, interpellati sempre dall'Agi hanno preferito non commentare. In estate però il regista aveva spiegato come in questa occasione il film fosse meno ideologico rispetto a Buongiorno notte.